(L. Pasquaretta) – Domenica vuole esserci Andrea Pirlo. Costi quel che costi. E’ rimasto a Torino per allenarsi, recuperare al meglio: per farsi trovare pronto ieri al rientro dei compagni di squadra daMadrid, atterrati nella notte (3:30) a Caselle e subito incampo in mattinata a Vinovo. Si è allenato con loro il regista della nazionale. Ha svolto tutta la seduta. Vuole riprendersi il timone, dettare i tempi come solo lui sa fare e battere la Roma.
RIVALSA In casa bianconera c’è rabbia e orgoglio. Buffon e compagni vogliono ripartire subito, mettersi alle spalle la sconfitta contro l’Atletico con una vittoria (possibilmente senza subire gol). Lo stesso Allegri su twitter ha ammesso che la ripresa doveva essere gestita in modo diverso. «Nel secondo tempo abbiamo fatto qualche errore tecnico – ha scritto l’allenatore – Ora nessuna paura, testa alla Roma ». La Roma appunto. L’avversario per eccellenza, chi potrebbe seriamente strappare lo scudetto dalle loro maglie. Medita Allegri. Asamoah e Pereyra scalpitano. Morata e Caceres in dubbio. Sarà ancora 3-5-2.
IL BUNKER Chiellini mastica ancora amaro: «Fondamentalmente di negativo c’è il risultato, perché abbiamo fatto una buona partita in fase difensiva, gestendo il possesso palla. Se fosse finita 0-0 nessuno avrebbe potuto dire nulla». Voltare pagina: «Domenica si affrontano le squadre più forti d’Italia. Siamo pronti. La Roma non è solo Totti, ha una rosa di qualità. Li rispettiamo molto, sarà una sfida difficile, importante, ma non decisiva. Conteranno gli episodi. Noi vogliamo vincere». Pure Bonucci era arrabbiato. «Sarebbe stato bello portare a casa almeno un punto, perché venire qua, imporre il gioco, schiacciare l’Atletico nel primo tempo non era facile – ha detto in zona mista – Ne usciamo con la consapevolezza di essere forti, perché ce la siamo giocata contro i campioni di Spagna e i vice campioni d’Europa. Loro si sono difesi in 11 e lanciavano la palla lunga, cercando la guerra. Ci è mancato l’ultimo passaggio». Bonucci non vuol sentir parlare di contraccolpi psicologici: «Siamo abituati. La Roma la conosciamo, il possesso palla è la loro forza con Gervinho che spezza il ritmo con le sue accelerazioni. Negli anni scorsi ci servivano gli schiaffi per farci tornare la fame. Con Allegri è cambiato tutto, vogliamo dimostrare di essere ancora forti. Una sconfitta in Europa non cambia i piani. Studieremo Totti. E’ un grandissimo giocatore. Ce n’è pochi come lui. In passato ci è già capitato di fermarlo, vogliamo vincere. Punto e basta». Parola al campo.