(C.Zucchelli) – L’ultimo arrivato è il primo della lista. Strana storia, quella di Mapou Yanga-Mbiwa, sbarcato a Roma nelle ultime ore di mercato in sostituzione di quel Marko Basa del Lille che Garcia aveva messo in cima alla lista dei rinforzi per la difesa. I francesi non hanno lasciato andare il loro vice-capitano, il Newcastle invece non ha avuto problemi a liberare colui che, del Montpellier campione di Francia, era stato proprio capitano nonché leader.
PRESENTE – Doveva essere il quarto centrale da impiegare solo in caso d’emergenza; è diventato, dopo Maicon e Manolas e a parimerito con Cole, il difensore con più partite (4) e minuti giocati (360). Ad agevolarlo gli infortuni di Astori, Castan e anche De Rossi, che all’occorrenza può scalare in difesa. Ma Mapou, favorito anche da una buona conoscenza dell’italiano studiato alle superiori e approfondito già in questo primo mese romano, ha sempre risposto presente. Stilisticamente non è elegante come altri, ma è efficace. E per Garcia questa è la cosa più importante. Anche perché Mapou, come lo chiamano tutti in Italia, ha bisogno di sentirsi importante e di sentire intorno a sé la fiducia per rendere al meglio e giocare così tanto all’inizio della sua esperienza italiana lo sta aiutando a sentirsi subito a suo agio.
NEMICI E AMICI – Sta andando talmente bene che in Francia le sue prestazioni stanno avendo parecchia eco, tanto che L’Equipe lo ha intervistato la scorsa settimana. E lui nell’intervista ha alternato il francese all’italiano, tanto per non perdere l’abitudine. «Conoscevo il campionato italiano — ha detto — e sapevo fosse difficile, viste le partite molto complicate. Questo calcio è molto tattico e molto fisico, ma io mi trovo bene anche perché ho la fiducia di Garcia». In Francia si erano affrontati da avversari, a Trigoria stanno imparando a conoscersi: «È un vincente, ama la competizione e sono qui anche per lui». Arrivato in prestito dal Newcastle, conta di rimanere a Roma a lungo, tanto che ha preso casa a Casalpalocco dove vive con la compagna e due figlie piccole che vanno alla scuola materna. In ritiro condivide la stanza con Holebas e ha colpito tutti per l’enorme educazione e gentilezza con cui si approccia.
PREMIER E SCUDETTO – In Inghilterra, scrive il Daily Mirror , i tifosi lo rimpiangono ed è strano, considerando le critiche ricevute nel suo anno e mezzo in Premier: «Nella mia carriera — racconta Yanga-Mbiwa — ho attraversato momenti difficili e so cosa significa lavorare duro. Ma il lavoro paga sempre, soprattutto se si ha la testa sulle spalle per cogliere ogni occasione». Non c’è riuscita lo scorso anno la Roma, sfiorando lo scudetto, ci riprova adesso contro il solito avversario: «Tutti noi vogliamo il titolo, la stagione è lunga e l’importante sarà avere un cammino regolare. La squadra ha più esperienza rispetto a un anno fa e abbiamo i giocatori per competere su più fronti».
LA NAZIONALE – Questo potrebbe aiutarlo anche a riprendersi la maglia della Francia: «Lavoro duramente perché è un obiettivo che voglio raggiungere». Dubbi, visto come si sta comportando con la Roma, ce ne sono pochi: «Ho scelto uno dei migliori club al mondo anche per questo. Sono qui per vincere dei titoli, penso che possiamo farlo nonostante le difficoltà». Nessuna paura, quindi, per uno nato nella Repubblica centrafricana e cresciuto in Francia: «Le difficoltà nella vita servono, ognuno di noi affronta alti e bassi, ma l’importante è uscirne a testa alta». Proprio come gli sta insegnando Garcia.