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GAZZETTA.IT Gol di Destro e De Rossi: Garcia aggancia la Juve in vetta

Destro
Destro

(A. Pugliese) Il gioco non è ancora quello brillante di inizio stagione, ma per Garcia questa volta contava solo tornare alla vittoria e alla fine ci è riuscito. Faticando anche più del previsto e trovando il gol con due azzurri (Destro e De Rossi) che hanno mille storie diverse tra di loro. Più il boato finale dell’Olimpico al gol di Antonini, con la squadra in mezzo al campo e Keita e Gervinho increduli a guardare le tribune per capire. Considerando il k.o. della Juve a Genova, sarà stata anche una vittoria sofferta, ma pesa come oro e riporta la Roma in vetta alla classifica, proprio insieme ai bianconeri.

MOSSE E CONTROMOSSE — Garcia dà spazio a Skorupski e lancia Destro per Totti, ridando spazio in mezzo anche a Pjanic, a riposo con la Sampdoria. Bisoli all’ultimo minuto deve invece rinunciare a Marilungo (dentro Succi), ma sorprende un po’ tutti giocando con un 4-1-4-1 che spesso diventa 4-3-3, con Giorgi altissimo a togliere spazio ed idee a De Rossi e Succi largo con Djuric. La mossa sembra funzionare, perché la Roma rastrella poche idee, anche se il pallino del gioco

è sempre in mano ai ragazzi di Garcia, che dopo 9′ sono già avanti con Destro (al 4° gol, capocannoniere stagionale giallorosso), bravo a mettere dentro un assist di Gervinho. Poi il ritmo cala: Keita a centrocampo calamita tutti i palloni, Pjanic regala un paio di colpi di biliardo da applausi e Destro trova anche il raddoppio di testa (su punizione proprio del bosniaco), annullato giustamente per fuorigioco. Dall’altra parte, invece, al 30′ Bisoli ricambia un po’ tutto, arretrando Magnusson (con particolare attenzione su Gervinho) e avanzando Renzetti, in un 4-4-1-1 più equilibrato. E proprio l’esterno regala un paio di cross buoni, su cui Djuric prova a distinguersi di testa.

RISCHI E FESTA — Anche nella ripresa la Roma (che perde Astori per infortunio) non sembra avere la sua consueta fluidità. Il gioco ristagna spesso a centrocampo, Keita e De Rossi hanno tutte e due lo stesso passo (troppo compassato) e l’assenza di uno come Nainggolan, che prende e va, si sente eccome. Così al 24′ è il Cesena ad andare vicino al pari, con Hugo Almeida che da buona posizione mette fuori di un soffio di testa un traversone di Magnusson. Il pericolo scuote la squadra di Garcia, con Florenzi che impegna severamente Agliardi da fuori ed i giallorossi che reclamano per un paio di situazioni dubbie (mani in area di Magnusson, fuorigioco al limite di Gervinho diretto in porta). Al 36′ arriva il 2-0 di De Rossi sugli sviluppi di un corner: i tre punti sono in cassaforte. Considerando che il centrocampista era già stato chiamato per il cambio (Nainggolan), un dolce segnale del destino. Nel finale un paio di spunti di Florenzi (su di uno Pjanic si divora il 3-0 a porta vuota) e un’altra occasione (sprecata) per Hugo Almeida. Poi la festa, al gol di Antonini.
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