(A. Pugliese) – Le tossine del Bayern non sono state ancora smaltite. Sono lì, nella testa e nelle gambe della Roma, che dopo il 7-1 subito in Champions non riesce ad andare oltre lo 0-0 in casa di una buona Sampdoria: ordinata, quadrata, compatta, davanti a due spettatori d’accezione come Vialli e Mancini, i gemelli del gol blucerchiato. Così Mihajlovic conserva la sua imbattibilità stagionale, mentre i giallorossi (almeno per ora) agganciano la Juventus in vetta alla classifica. L’impressione, però, è che per la Roma (che prima del via ha indossato una maglia in ricordo di Stefano e Cristian, i due tifosi morti in un incidente subito dopo Bayern-Roma) sarà una vetta molto corta, che durerà probabilmente meno di venti ore.
BATTAGLIA FACE TO FACE — Garcia dà un turno di riposo a Pjanic (dentro solo nel finale), arretra Florenzi a centrocampo e lancia dal via Ljajic. Mihajlovic, invece, in extremis perde Silvestre e allora la conferma di Romagnoli (ex di turno insieme ad un’Okaka che sembra voler spaccare il mondo ma che spesso va a vuoto) al fianco di Gastaldello è quasi normale. Così per circa mezz’ora si battaglia in mezzo al campo, cercando (invano) geometrie ed equilibrio. Da una parte Regini prova a spingere a sinistra, Eder quando parte mette ansia alla difesa giallorossa e Soriano corre e si inserisce. Dall’altra, invece, senza Pjanic il pallone gira spesso a fatica e per fortuna per il centrocampo della Roma c’è un Nainggolan che non sembra mostrare segni di sofferenza fisica. In questo pantano, i primi brividi arrivano solo alla mezz’ora, quando Astori pesca in verticale Gervinho, con Regini che salva in tackle sull’ivoriano a botta sicura e lo stesso giallorosso che sulla corsa recupera palla, ma dal fondo la spedisce sul palo. Al 34′ è poi ancora Gervinho a volare via in velocità, ma il sinistro in corsa è al lato. Poi ancora il buio, fino all’intervallo.
COLPI A VUOTO — La ripresa si apre con i tentativi dal limite di Gervinho e Ljajic, intervallati dal gol di Gabbiadini annullato per fuorigioco, dopo l’ennesimo affondo di Regini. Allora la Roma prova a prendere in mano la partita, anche perché la Sampdoria si compatta sempre di più negli ultimi 30 metri a protezione di Romero. Ma nonostante un fiume di corner (alla fine saranno in tutto ben 14, ma senza mai creare un pericolo vero) i giallorossi non passano. Anzi, a sfiorare il gol è la squadra di Mihajlovic, con Okaka che al 25′ si divora un gol quasi sulla linea di porta contro ogni legge della fisica. Allora Garcia decide di giocarsi la carta-Pjanic e un po’ più di luce nel gioco giallorosso arriva, con il bosniaco che serve un assist d’oro per Destro, anticipato in extremis da Gastaldello. Al 37′ l’occasione che la Roma aspettava da un po’, con Torosidis che pesca Florenzi in mezzo all’area, ma Romero è fantastico sul colpo di testa dell’esterno giallorosso al limite dell’area piccola. Finisce così, con un pari che accontenta più Mihajlovic che Garcia.