(S. Carina) – Se volete, chiamatela la maledizione della fascia sinistra. Che sia José Angel, Heinze, Dodò, Balzaretti, Cole, gli adattati Taddei, Torosidis, Bastos e Emanuelson o il nuovo arrivato Cholevas, la Roma non trova pace. E’ chiaro che per il greco, titolare sabato a Genova, bisogna attendere ma per gli altri una volta perché troppo acerbi, un’altra per infortunio, un’altra ancora perché non di ruolo, nessuno è riuscito a ritagliarsi il ruolo di titolare con la ‘T’ maiuscola. Quest’anno la speranza era legata a Cole. Il d.s. voleva replicare l’operazione vincente effettuata nella stagione precedente con Maicon ma i risultati sono stati (per ora) molto deludenti. Cole è il primo a rendersene conto: «Non sto giocando come so», disse alla vigilia della gara con il City (tra l’altro l’unica disputata a buoni livelli). Tuttavia la motivazione addotta – «Potrei rendere di più se giocassi con maggiore frequenza» – non regge.
Anche perché Garcia, prima di risparmiargli la trasferta di Genova dopo averlo visto spazzato via dal ciclone-Robben, in campionato lo aveva schierato titolare 5 volte su 7 (Fiorentina, Empoli, Cagliari, Verona e Chievo) mentre in Champions 2 su 3 (City e Bayern). Perplessità, quelle legate all’inglese, che non nascono oggi. C’è un retroscena che racconta come a Trigoria qualche dubbio fosse iniziato a circolare a partire da quest’estate. Prima dell’ingaggio di Cole, infatti, Sabatini aveva bloccato Cholevas. Sì, proprio il greco che ora sfoggia la maglia numero 25. Sembrava una trattativa pronta ad esser definita ma poi il d.s. optò per l’ingaggio dell’ex Chelsea. E’ bastata qualche amichevole estiva per convincere Garcia a tornare sul terzino dell’Olympiakos.
CERCASI ALTERNATIVA Che sia gennaio o giugno il futuro di Cole sembra già segnato. Il richiamo degli Stati Uniti è tornato a farsi sentire: Orlando City o New York Red Bulls le possibili destinazioni. L’ultima parola spetterà comunque alla Roma che sinora si è presa un po’ di tempo per riflettere. I nomi? Adriano piace e non da oggi. Il fatto che non trovi spazio nel Barcellona (appena 197 minuti in stagione) potrebbe aiutare. Ma Sabatini, come spiegato nei giorni scorsi, monitora la situazione legata a Pasqual (che proprio il d.s. lanciò ad Arezzo). Nonostante i buoni propositi della Fiorentina, il terzino non rinnova. Prenderlo a gennaio (a 6 mesi dalla scadenza del contratto con i viola), potrebbe rivelarsi meno difficile (e costoso) del previsto.