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IL MESSAGGERO Roma a testa alta, Totti da leggenda

Totti
Totti

(U.Trani) – The legend è Totti. Che spinge la Roma verso gli ottavi di Champions. Gol del capitano, il primo in Inghilterra, per il pareggio meritato contro il City: 1 a 1. Nel gruppo E, comanda il Bayern. Ma alle spalle dei campioni di Germania, ecco gli sfacciati giallorossi di Garcia, capaci di ribaltare il pronostico della prima fase. Da ultimi, adesso sono secondi. E Manchester non è più quella del 10 aprile 2007 all’Old Trafford, della serata più buia per quel 7 a 1 dello United. All’Etihad stadium il calcio italiano si fa apprezzare. Incassa applausi e consensi. Merito del francese che da poco più di un anno è sulla panchina del club di Trigoria. E che domenica, a Torino, sfiderà la Juve, secondo scontro diretto della settimana. 

REGNO SFATATO –  Fanno bene a chiamarlo legenda da queste parti, dove già nel 2011, per la doppietta nel derby, dissero che the king is not dead. Totti si toglie l’ennesima grande soddisfazione della carriera. Al decimo tentativo riesce finalmente a segnare in Inghilterra. E soprattutto, proprio a Manchester dove il gallese Ryan Giggs, con lo United, è stato capace di stupire fino all’età di 41 anni e di far gol in questa manifestazione a 37 anni e 9 mesi. Da ieri sera, con la rete al City, il capitano è diventato il veterano del gol della coppa più prestigiosa.

MISSIONE RIUSCITA –  La Roma non è solo Totti. Garcia conferma di avere il gruppo giusto per stupire anche in Europa. Non fa niente che si ferma De Sanctis, ennesimo infortunato di questo inizio di stagione e ancora per un contrattempo muscolare. Tocca a Skorupski, il suo vice, utilizzato tre volte (1 in Coppa Italia e 2 in campionato) l’anno scorso, esperienze in estate alla Guinness Cup e in passato con l’Under 21 polacca (5 partite) e la nazionale maggiore (1). Nessun dramma. La Roma va che un piacere. Ordinata e sontuosa, attenta e spigliata. Sa come comportarsi davanti a certi campioni. Matura e solida. Così non si spaventa per la falsa partenza. Per la prima volta, alla settima partita stagionale, si è ritrovata in svantaggio. Quel rigore di Aguero, leggera trattenuta di Maicon sull’argentino, avrebbe dovuto facilitare il compito dei Citizens. Che invece si sono ritrovati con le spalle alla loro porta, soffocati dalla rabbia giallorossa. Traversa di Maicon come primo avviso. E la rete splendida di Totti. Doppia verticalizzazione. Keita e Nainggolan, un tocco a testa per lanciare nella storia e forse oltre il capitano.

CON PERSONALITÀ –  Garcia ha il grande merito di aver cambiato la mentalità della Roma. A nessuno in campo tremano le gambe. Chi ha spazio, sa che cosa fare. Come muoversi, dove spostare la palla. Atteggiamento da squadra. Mai insicura e sempre spavalda. Da tempo, oltremanica e in assoluto in Champions, non si vedeva una nostra squadra comportarsi con tanta disinvoltura. Prova maiuscola, contro i campioni d’Inghilterra e dello sceicco Mansour: da Yaya Touré a Fernandinho, da Silva a Dzeko, da Lampard a Jovetic. Pellegrini fa qualche cambio e ci prova con l’assalto finale. Ma, nella ripresa, Pjanic ha almeno tre chance per vincere anche la settima gara consecutiva della stagione. Si ferma a sei. Ma il pareggio dell’Etihad stadium ha il sapore del successo. Lo sanno quei millecinquecento tifosi giallorossi che cantano nella notte di Manchester, lo capisce il presidente Pallotta, entusiasta per l’esibizione e per il risultato.

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