(T.Carmellini) – La Roma non molla e torna col fiato sul collo della capolista. È il bilancio del sabato che ha visto i due anticipi di lusso delle due prime della classe. La Roma ha letteralmente asfaltato il Chievo, la Juventus viene invece fermata sul pareggio dal Sassuolo (penultimo in classifica) dell’ex giallorosso Di Francesco. È il calcio. Dopo la sosta arrivano così tre punti fondamentali per la squadra di Garcia che ha pensato moltissimo all’impegno di Champions alle porte risparmiando molti titolari.
Oltre alla mezz’ora necessaria per regolare il Chievo, che già dopo cinque minuti aveva alzato bandiera bianca, il pomeriggio dell’Olimpico per i quarantaduemila romanisti è servito per conclamare certezze, vedere qualche giovane di bella speranza e riempirsi gli occhi di una squadra che gioca davvero un bel calcio.
Fatta la tara dell’avversario, Garcia che in molti avevano guardato sbigottiti mentre diceva a voce alta che la «sua» Roma vincerà lo scudetto, conferma di aver trovato la quadra di un gruppo pazzesco. Così, la gara contro il Chievo è sembrata più una sgambata in vista del big match di Champions in programma martedì sera all’Olimpico contro i campioni di Germania del Bayern Monaco guidati da Guardiola.
Tra Roma e Chievo la differenza tecnica in questo momento è davvero troppa, se poi i padroni di casa riescono ad andare in vantaggio dopo soli cinque minuti, per Corini & Co. non può che trasformarsi in una distaffa. Colpo di testa di Destro in avvio per l’1-0, gran gol di Ljajic su assist pazzesco del solito Totti che andrà poi sul dischetto per il 3-0 finale. Non poco considerando che il tutto è accaduto nell’arco della prima mezz’ora di gioco. Poi è diventata un’amichevole con la Roma più attenta a risparmiare, a non farsi male, che non ad infierire su un avversario che aveva già alzato bandiera bianca.
Del pomeriggio romano, che di autunnale aveva poco davvero, restano i numeri. Il gol numero 237 di un Totti formato Champions in campionato (a 37 da Piola e a meno 7 da quota 300 con la maglia della Roma). Un altro dato interessantissimo dice come Garcia dopo sei giornate abbia già vinto più partite in casa di Luis Enrique, Andreazzoli e Zeman messi assieme.
Ma non solo numeri, resta nell’aria tiepida della Capitale ancora questo Juve-Roma che non finisce mai ed è al momento, paradossalmente, l’unico interesse che tiene vivo questo campionato altrimenti ancora più triste. Il rigore «inutile» per la Roma era letteralmente scontato e quando il modesto Calvarese lo ha decretato si è beccato una bordata di fischi dall’Olimpico intero. Eppoi applausi mentre uno striscione ironico si alza dalla Sud: «Rigore per la Juve», in mezzo a mille foglietti con su scritto «rigore». Insomma, Juve-Roma è tutt’altro che finita… anzi forse è solo all’inizio. E la strada è ancora lunga e la Roma a meno uno torna a far paura.
Ma adesso l’Europa che conta, con le due squadre migliori d’Italia impegnate Oltreconfine: e potrebbe essere proprio l’impegno di Champions a fare la differenza da qui alla prossima sosta in programma a metà novembre. Venti giorni da vivere tutti di un fiato.