(A. Austini) Ultime apparizione pubblica in tribuna a Torino, con la vena di fuori mentre festeggia il gol di Iturbe.
Prima e dopo la stessa vena gli è uscita per la rabbia, quando si è dovuto difendere dagli insulti ricevuti anche nelle salette private del «civilissimo» Stadium.
Daniele De Rossi non ce la fa più a guardare la Roma da tifoso. Si è disperato appena ha avvertito una fitta al polpaccio in una partita ormai finita con il Cagliari, perché in quel momento ha capito di dover saltare due appuntamenti speciali per lui: la trasferta in casa del Manchester City, la squadra in cui poteva «scappare» un paio d’anni fa, e lo scontro diretto con la Juventus, che sente come se fosse un derby. Anzi: in questo momento storico decisamente di più, visto che può valere quello scudetto inseguito da quando veste giallorosso.
Mai come quest’anno De Rossi sente di poter coronare il sogno di una vita, di poter provare quella sensazione «che vale dieci scudetti a Milano».
La Roma gli piace da impazzire, il gruppo è solido e Garcia è la guida giusta. Finalmente può tornare a dare il suo contributo sul campo: l’infortunio sembra superato e se non ci saranno intoppi da domani in poi può rientrare gradualmente in gruppo. La partita con il Chievo è l’occasione perfetta per mettere minuti nelle gambe in vista della Champions: Daniele non gioca una partita in Europa dall’8 marzo 2011, il giorno del crollo di Donetsk e della gomitata a Srna. Ecco perché sta contando i giorni alla sfida con il Bayern.
Garcia aveva già intenzione di schierarlo sabato, da ieri è una necessità: Keita si è bloccato durante la gara del «suo» Mali in Etiopia. Stesso problema di De Rossi, una fitta al polpaccio che gli ha suggerito di chiedere il cambio alla mezzora, ma almeno per lui c’è la speranza di un recupero in tempi brevi. «Una lieve contrattura» hanno fatto sapere i medici del Mali ai colleghi di Trigoria che attendono il rientro di Keita per gli esami del caso. Di sicuro il centrocampista non giocherà la partita di ritorno mercoledì con l’Etiopia e con ogni probabilità salterà il Chievo. La diagnosi dirà se c’è speranza per il Bayern. «Spero che non sia un infortunio grave, tornerò presto e più forte di prima» il tweet non del tutto rassicurante di Seydou.
A faticare per le nazionali ci sono pure Nainggolan e Pjanic e non è escluso un turno di riposo per uno dei due: in rampa di lancio c’è Paredes, sponsorizzato proprio da De Rossi che intravede in lui grandi qualità. L’emergenza vera è al centro della difesa, dove Manolas è squalificato e Castan non sa neppure quando potrà allenarsi. Astori ha lavorato anche ieri nel giorno libero per esserci sabato (con lui Iturbe, Borriello e Lobont), Yanga-Mbiwa è pronto a spalleggiarlo con la fiducia riguadagnata anche in Francia. E se manca uno dei due ci penserà sempre De Rossi. Con la vena in bella vista.