(A. Serafini) – Quote rosa sì, per di più d’eccellenza. È stata ufficializzata ieri l’entrata nel cda di As Roma di Mia Hamm, 42enne ex calciatrice statunitense, dure ori olimpici, ritenuta dalla Fifa la miglior giocatrice di sempre nel calcio professionistico femminile.
La sorpresa annunciata è arrivata durante l’assemblea dei soci andata in scena a Trigoria, durante la quale è stata definita la nuova composizione del consiglio per il prossimo triennio dopo l’uscita di Unicredit dal pacchetto azionario del club. La Hamm, amica del presidente Pallotta (il marito è un giocatore di baseball che gioca proprio nei Red Sox dell’ex numero uno romanista DiBenedetto) e grande estimatrice di Francesco Totti, è stata inserita nel board come donna immagine del club negli States, dove è ritenuta una delle atlete più forti di sempre.
Ritorno nel cda invece per Richard A. D’Amore, uno dei soci iniziali di Pallotta e possessore di una quota azionaria del consorzio, che insieme alla Hamm prenderanno il posto di DiBenedetto e dall’ad Claudio Fenucci, in procinto di lasciare il club entro dicembre (termine naturale del contratto a Trigoria) prima di cominciare una nuova avventura a Bologna insieme a Tacopina, con più visibilità rispetto a quanta ne ha avuta negli ultimi tempi a Roma dopo l’arrivo di Zanzi,
Ratificato inoltre l’ingresso delle new entry Gold, Sternlicht, Beers, Neely, Galantic e Cambareri, è stato approvato il bilancio relativo a giugno 2014 in lieve miglioramento, ma ancora in perdita di circa 38 milioni di euro. Durante l’assemblea è intervenuto anche il dg Baldissoni, spiegando gli sviluppi del settore commerciale, impegnato alla ricerca di un main sponsor intenzionato a partecipare anche al progetto del nuovo stadio: «Il direttore commerciale Barror negli ultimi tempi sta portando avanti conversazioni con diverse società. Siamo fiduciosi – ha detto Baldissoni – che a breve si possa trovare un accordo». Durante lo spazio riservato ai soci azionisti, non sono mancate i consueti interventi pittoreschi. Dall’invito a Pallotta nel prendere la cittadinanza italiana in un paesino vicino Rieti, fino alle lamentele sull’attuale condizione della piccola cappella presente all’interno del centro sportivo. Ci sarà tempo, ora le priorità sembrano altre.