(U. Trani) – Il riscatto è parziale: solo 0 a 0 contro la Sampdoria. La Roma, dopo le sette reti incassate dal Bayern di Guardiola, non prende gol a Genova. Ma nemmeno riesce a segnarne. E’ la prima volta che succede in questa stagione, all’undicesima partita che coincide pure con il primo pari in campionato, dopo quello di Manchester contro il City in Champions. I giallorossi ora sono di nuovo in testa alla classifica: raggiunta la Juve che però può sfruttare il turno casalingo contro il Palermo.
LUCI E OMBRE – Se la difesa, nonostante siano assenti i quattro titolari, risponde bene dopo essere stata umiliata martedì dai campioni di Germania, è l’attacco a scioperare. Tre occasioni, compreso un palo, di Gervinho, più un bel colpo di testa di Florenzi. La Roma è andata più vicina al successo della Sampdoria che, tra l’altro, qui aveva sempre vinto. Ma la prova dei giallorossi è stata opaca. Senza qualità. Totti e Ljajic davanti non si sono mai accesi e in mezzo al campo si è notata l’assenza dell’infortunato Keita e quella dello stanco Pjanic, entrato solo negli ultimi venti minuti. Oltre al bosniaco, nel finale, hanno avuto spazio pure Destro Iturbe. Anche loro hanno fatto cilecca, proprio come il tridente di partenza.
EQUILIBRIO E CORSA – Garcia ha riportato Florenzi a centrocampo. Contro il Bayern non lo aveva convinto l’assetto della squadra. Troppo lunga e quindi fragile. Ma De Rossi, statico davanti alla difesa per proteggere il reparto che era crollato in coppa, non ha partecipato alla manovra e di conseguenza in fase di possesso palla la Roma è sembrata troppo prevedibile nel suo 4-3-3. Le uniche azioni sono state quelle di Gervinho che ha sfruttato come al solito la velocità per arrivare in area avversaria. Più che il gioco, ecco insomma che Garcia prova a sfruttare il singolo. A conferma che il 7 a 1 contro il Bayern non è ancora superato. O almeno ha tolto certezze al gruppo che, psicologicamente, si deve ancora riprendere. Per rialzarsi e ripartire.