“Mandate a letto i bambini, c’e’ il calcio in Tv”, scrisse un giornale britannico dopo la famosa “battaglia di Santiago” del 1962 Cile-Italia, passata alla storia per lo sciagurato arbitraggio e la caccia all’uomo fra i giocatori. Un titolo che sarebbe potuto tornare d’attualità’ anche dopo il burrascoso Juventus-Roma di domenica che ha visto una volta di piu’ la tribuna trasformarsi in zona franca. Un clima intimidatorio vissuto in prima persona dallo staff tecnico e dai panchinari della Roma presi di mira con insulti, sputi e anche un ceffone. Ma che non ha impedito allo stesso tecnico giallorosso, appena espulso, di catechizzare in tribuna il giovane Paredes che da li’ a poco sarebbe entrato in campo.
Insomma, se lo spettacolo offerto in campo e’ stato piu’ agonistico e fisico che tecnico, sugli spalti a farla da padrona e’ stata, l’intolleranza e l’assoluto non rispetto delle regole. Che non ha impedito a qualche tesserato giallorosso (Strootman, Ljajic, De Sanctis) di rispondere per le rime o con gesti eloquenti o, nel caso di Rudi Garcia, di farsi beffe del regolamento. E’ finita come le cronache hanno raccontato, con la tribuna una volta di piu’ a rubare la scena al campo. Maleducati (qualche volta anche teppisti) in giacca e cravatta sono stati spesso protagonisti delle domeniche calcistiche. Come accadde l’8 aprile 2013 con il parapiglia scoppiato in tribuna autorita’ al Franchi, con la famosa lite tra un bambino e Galliani (che dovette essere scortato fuori) e che si concluse con 2 denunce e 4 daspo. Per Firenze non era la prima volta: nel giugno 1995, sempre Galliani ebbe un violento alterco con l’allora presidente viola Cecchi Gori e i due furono divisi a fatica dai presenti.
Per rimanere a Torino, e’ famosa, non certo edificante, la contestazione che subi’ nel 1985 Dino Viola: per lui calci e sputi, insulti d’ogni genere da parte di un anziano tifoso e da un manipolo di esagitati. Viola da gran signore non si scompose, ma l’indomani ricevette le scuse personali dell’avvocato Gianni Agnelli e un invito a pranzo di Boniperti. Altri tempi. L’ad del Milan Galliani e’ tra i piu’ ‘gettonati’ nelle tribune vip: a Palermo nel gennaio 2005 fu preso di mira da un gruppo di contestatori, un ragazzo gli sputo’ sulla pelata e lui si rifugio’ nel box di Sky. Anche a Roma pero’ la tribuna ha i suoi trascorsi effervescenti: nel febbraio 2010 Claudio Lotito dovette in fretta e furia lasciare la poltroncina per evitare uno scontro con un gruppo di tifosi vip inferocito per il ko casalingo e la serie B a un passo. Ancora Roma protagonista, in negativo, nel 1997, con Sergio Cragnotti e Severino Antinori che vennero quasi alle mani per il mancato esonero di Eriksson (chiesto a gran voce dal famoso ginecologo). Ma non mancano pagine nere anche sulla sponda giallorossa. Basti pensare alla gazzarra scoppiata dopo un Roma-Inter (novembre 2002) con tanto di tentativo di aggressione al presidente interista Massimo Moratti o a Roma-Dinamo Kiev di Champions nel settembre 2004 che ai giallorossi costo’ uno 0-3 a tavolino per la monetina che feri’ al volto l’arbitro svedese Anders Frisk. L’autore del lancio non fu mai individuato: unica certezza, sedeva tra le autorita’.
Fonte: Ansa