(F. Ferrazza) – Una reazione matura, nata al fischio finale della disfatta col Bayern, e continuata le ore dopo. “Vinceremo il tricolor”, il coro intonato dalla Sud prima di lasciare mestamente lo stadio, un’indicazione chiara della voglia di non mollare di una tifoseria che ha immediatamente riempito social network e radio private di delusione e rammarico, senza però astio o rabbia. Poca attenzione ai singoli, chi più chi meno, finiti tutti sul banco degli imputati, tanta voglia di sperare che quel 7-1 sia solamente un brutto incidente di percorso.
«I nostri tifosi sono unici al mondo e lo hanno dimostrato ancora una volta al termine della gara persa contro il Bayern Monaco, con il loro calore e l’atteggiamento fiero. Voglio ringraziarli tutti», il commento di Francesco Totti, talmente amareggiato da riuscire a riparlare solo a qualche ora di distanza dalla sfida dell’Olimpico. «Ho avuto la sensazione che i giocatori sentissero una specie di sudditanza — spiega Gigi Proietti, tifoso vip — un po’ è colpa di Garcia, ma molti in campo non hanno aggredito e sono rimasti immobili. Lo scudetto? Meglio essere più silenziosi e aspettare». Accorato il comunicato di Pallotta, assente martedì sera, ma molto scosso da quanto visto in campo. «Purtroppo è una di quelle brutte giornate che ho vissute già molte volte nell’arco della mia vita, guardando i Boston Celtics. Un giorno non cambia nulla, sono incidenti di percorso nella strada che porta alla gloria». E ancora: «Ho visto un video dei nostri tifosi dopo la partita, mi ha fatto piangere. Siete i migliori al mondo, sono molto orgoglioso di far parte della Roma». Ne è orgoglioso anche Garcia che, dopo aver in pratica chiesto scusa ai tifosi, ha ieri guardato in faccia i suoi giocatori a Trigoria provando a raccogliere i cocci di una serata che rischia di avere degli strascichi preoccupanti. Anche il tecnico, come Totti e Pallotta, si aggrappa alla reazione di grande amore e maturità dei tifosi giallorossi. «I nostri sostenitori ci hanno dato tanta forza. Siamo secondi nel girone e possiamo qualificarci».
Rialzare la testa in fretta, anche perché sabato sera c’è la trasferta di Genova contro la Sampdoria. E il tecnico ripartirà da Mattia Destro. Unico attaccante a non aver giocato neanche un minuto contro il Bayern, il numero 22 è chiamato con i suoi gol a far allontanare il prima possibile il ricordo della buia nottata Champions, aiutato da Gervinho, l’unico ad aver meritato la sufficienza. Con loro uno tra Ljajic e Florenzi, mentre Totti, in campo con un po’ d’influenza contro i tedeschi, andrà in panchina. Bocciato, chissà se definitivamente,Cole. Si rivedrà Holebas sulla sinistra, con Torosidis a destra, visto che Maicon è stato bloccato in extremis da un problema al ginocchio.
Fonte: La Repubblica