(F. Balzani) – La Roma è pronta a sfatare un tabù che la tormenta da 2 anni e 4 partite. I giallorossi allo Juventus Stadium, infatti, hanno rimediato solo batoste: 3-0 (coppa Italia); 4-0, 4-1 e 3-0 in campionato per un parziale di 14-1. Stadium dove la Juve ha finora raccolto 60 successi su 79 partite e dove in campionato non fa che vincere da 21 gare consecutive. L’ultimo pareggio risale all’11 maggio 2013 (1-1 col Cagliari nella festa scudetto), mentre l’ultimo ko è vecchio di 21 mesi (6 gennaio 2013, 1-2 con la Samp). «Ora però possiamo battere qualsiasi club del mondo. Lo abbiamo visto a Manchester. Poi il risultato dipenderà da tanti fattori», ha tuonato ieri Pallotta a Roma Radio.
Il presidente dopo la trasferta inglese («Sono orgoglioso dei nostri tifosi all’Etihad. Mi hanno riempito gli occhi»), partirà già domani per Torino. Se Roma e Juve si danno battaglia sul campo, infatti, fuori sono diventate amiche e Pallotta è stato invitato da Agnelli per parlare di politica sportiva. Che Roma e Juve siano il traino del calcio italiano lo pensa anche Sabatini (premiato ieri come manager dell’anno): «Siamo soddisfatti di essere in alto con la Juve. Ma preferirei avere un campionato che esprima altre partite di alto livello. Non abbiamo alcun complesso per i petroldollari, il calcio si può fare anche con altre risorse. Dobbiamo reagire, come stiamo facendo noi e la Juve, e risollevarci». Il ds si è soffermato su Totti e Strootman: «Francesco è intramontabile, per fortuna ci sono le tv a conservarne le gesta. Vuole vincere un trofeo anche se non lo dice. Kevin? Non è sul mercato».
L’assenza dell’olandese e quella di De Rossi costringerà Keita agli straordinari. Il maliano ieri ha suonato la carica: «La Juve? Non è facile ma possiamo battere chiunque, anche il Bayern. Dobbiamo cancellare la parola sconfitta dalla nostra mente». Out Castan e Astori, in dubbio De Sanctis che ha svolto terapia mentre Iturbe, strappato proprio alla Juve, prenderà il posto di Florenzi.