«La moviola in campo si può fare. Le tecnologie ci sono e possono essere utilizzate». Lo conferma il coordinatore del progetto di ricerca dell’Istituto sui sistemi intelligenti per l’automazione del Cnr di Bari, Arcangelo Distante, che ha già sperimentato in passato a Udine la «gol line technology» per i gol fantasma. L’istituto ha già messo a punto e sperimentato anche la tecnologia per monitorare il fuorigioco e gli eventi in area di rigore. Il sistema funziona con l’impiego di telecamere apposte sugli spalti per ottenere le immagini ottimali senza interferire con i meccanismi di gioco. Il responso della tecnologia arriva praticamente in tempo reale. Sugli eventi più semplici, come ad esempio se un contatto è avvenuto dentro o fuori area di rigore, sarebbe in grado di informare l’arbitro in tempo reale senza neppure interrompere il gioco per la moviola. In circostanze più complesse, ad esempio per stabilire l’entità di una spinta o la posizione dei giocatori, sarebbe in grado di sintetizzare le immagini raccolte dalle telecamere elaborando la visione ottimale su uno schermo in regia, controllato da un eventuale «quinto uomo» che potrebbe supportare l’arbitro. In particolar modo, si fa notare invece in Federcalcio, il progetto allo studio della Fifa e la disponibilità offerta dal calcio italiano alla sperimentazione, dopo le polemiche di Juve-Roma, hanno un punto cardine: non interrompere o rallentare oltre il lecito la continuità della partita. Una soluzione possibile sarebbe la possibilità di massimo due consultazioni per squadra, su richiesta o a scelta dell’arbitro.
Fonte: Ansa