Sportiello, al minuto 93′ di Atalanta-Napoli, ha negato al Napoli i tre punti parando il rigore calciato da Gonzalo Higuain. E mentre il Pipita può chidersi: “La prossima volta, tiro o lascio?” arriva al San Paolo la Roma, per fortuna (?) e non dilungarsi troppo con questi pensieri. Dunque ora è attesa una reazione, Higuain sa che bisogna rialzarsi ed in fretta. Quando sbagliò con il Chievo, gli vennero concessi i quattro giorni: e, sistemato il pallone sul dischetto, provvide subito a riprendere lo Sparta Praga proprio con la stessa modalità con la quale aveva lasciato scappar via i veronesi.
Poi un anno fa, subito dopo l’exploit di Marsiglia, fece la stessa scelta dirompente: era Napoli-Torino, ma quando sentì il fischio dell’arbitro e capì che gli restavano undici metri, scelse la potenza, angolata o centrale, non ebbe dubbi, né perplessità, non tremò – perché non gli succede quasi mai, pure quando sbaglia – e si riprese il palcoscenico che a Bergamo gli è mancato sotto ai piedi, come quei due punti che sarebbero valsi il podio del campionato sul quale rilanciarsi rapidamente.
Il «caos» è in questa condizione contradditoria, figlia di quello scarabocchio da due punti a Bergamo, però le statistiche, che pure valgono qualcosa, sottolineano che rispetto alla passata stagione, el Pipita non sta poi messo così male: alla nona, aveva segnato cinque reti in campionato, una in più di questa tornata, nella quale ha sciupato due rigori (e un gol con il Torino quasi in stile-Callejon); in Europa, dopo cinque partite, era a quota tre; e adesso, tra l’Athletic Bilbao e l’Europa League, s’è ripetuto.La differenza è negli undici metri ed ha «stravolto» un andamento, trasformando un dato altrimenti positivo nella negatività d’una atmosfera che tradisce l’ansia di ripartire, subito, con la Roma: perché il niño non avrà paura di (ri)tirare un calcio di rigore.
Fonte: Corriere dello Sport