(F. Bianchi) – Spera di poterlo annunciare presto. Giovanni Malagò, n.1 dello sport italiano, un po’ abbacchiato per i 16 mesi di squalifica come… nuotatore, è riuscito in un’impresa per niente facile di questi tempi:Matteo Renzi non farà infatti tagli consistenti al mondo dello sport, così come ha fatto, sta facendo, in altri settori. Come noto, il contributo statale al Coni è di 411 milioni di euro all’anno. Bene, Malagò, con la gratitudine di tutto il suo mondo, giustamente sensibile ai soldi, è riuscito a convincere il premier: il prossimo anno il taglio sarà solo di circa 11 milioni. Un capolavoro politico del Coni.
Tra l’altro, il 28 ottobre, in occasione di Giunta e Consiglio Nazionale, si saprà finalmente come cambierà il criterio di contribuzione alle Federazioni: come noto, cambia molto. Si terrà meno in considerazione il numero dei tesserati (in alcune Federazioni ci sono troppi fantasmi, caro Malagò…) e di più la preparazione olimpica. Da parte di numerosi presidenti c’era stata una levata di scudi nei confronti della Figc: troppi, sostenevano, 62 milioni all’anno,contributi che venivano dati a pioggia. Non sarà più così. La commissione Buonfiglio ha lavorato per mesi, e non è stato semplice mettere tutti d’accordo. Ora se ne occupa un’agenzia (esterna) per fissare le cifre, l’aspetto più delicato. La Figc, come da noi annunciato, dovrebbe avere un taglio meno drammatico di quello che si temeva: circa 15-20 milioni.
L’obiettivo, ancora lontano di Tavecchio, è quello di rendere la Figc autosufficiente. Ora le Leghe (Calcio) saranno costrette a nuovi sacrifici, mentre altre Federazioni prenderanno più soldi (e speriamo li spendano bene). La Giunta inoltre ha a disposizione un tesoretto di 15 milioni per venire incontro a certe situazioni. Non tutti però saranno felici. Giancarlo Abete, membro di Giunta ed ex presidente Figc, si è battuto da mesi per evitare che il mondo del pallone venisse “punito”. Quei soldi servono per le spese arbitrali di migliaia e migliaia di partite, per il funzionamento della giustizia sportiva, eccetera. Non vanno per gli stipendi dei calciatori. Inutile fare demagogia.
Fonte: repubblica.it