(J. Manfredi) – Travolta in Europa, la Roma non riesce a rialzare la testa in campionato, non andando oltre lo 0-0 a Genova con la Samp. Un pari che rallenta la corsa verso lo scudetto degli uomini di Garcia ma che non deve certo suonare come un passo falso. I giallorossi hanno trovato sulla loro strada una squadra ottimamente organizzata che ha confermato di meritare il terzo posto in classifica. I doriani si sono giocati le loro carte con dedizione e intelligenza sfiorando nella ripresa anche l’impresa. Segno che Mihajlovic sta davvero facendo un ottimo lavoro.
ROMA, POCO DA RIMPROVERARSI – Non è stata la Roma brillante di altre occasioni ma non si può davvero dire che non le abbia provate tutte per vincere. Ha messo in difficoltà Romero in più occasioni con le incursioni di Gervinho e ha sfiorato il gol nel finale con Florenzi. Forse avrebbe potuto fare meglio in fase di circolazione di palla, cercando con maggior frequenza i cambi di gioco, ma è come andare a cercare il pelo nell’uovo. D’altronde non sarà facile per nessuno quest’anno passare a Marassi contro questa Samp.
UNA SAMP IMPECCABILE – La Samp dal canto suo ha poco da rimproverarsi per non essere riuscita a centrare un aggancio da sogno: ha difeso con ordine, chiedendo agli attaccanti il grande sacrificio di raddoppiare sistematicamente sugli esterni, e si è anche resa pericolosa sui calci piazzati. E’ mancata solo la freddezza, specificatamente a Okaka e a Gastaldello, per riuscire a capitalizzare due palloni d’oro fornitigli da Gabbiadini. Ma il risultato è più che positivo. Se non altro perchè allunga la striscia d’imbattibilità e consacra la difesa blucerchiata tra le migliori del torneo.
GARCIA ESCLUDE COLE, PJANIC E ITURBE – Rispetto alla gara con il Bayern, Garcia ha tenuto a riposo Cole, Pjanic e Iturbe, rimpiazzandoli con Holebas, Florenzi, per la prima volta proposto in versione intermedio, e Ljajic. In difesa, stante la perdurante squalifica di Manolas, ha riproposto Astori mentre davanti ha schierato ancora Totti, invece di Destro. Mihajlovic, costretto a fare a meno di Viviano, infortunato, dell’appiedato Cacciatore e di Silvestre, non al meglio, ha replicato riproponendo Romero tra i pali, Romagnoli al centro della difesa e il recuperato Regini sulla sinistra.
PALO DI GERVINHO – La Samp è partita forte, provando a imitare il Bayern nel pressing alto ma non è andata oltre un’incursione di Soriano che ha trovato pronto sul primo palo De Sanctis. Col passare dei minuti la Roma ha preso possesso del centrocampo alla ricerca dell’imbucata giusta e ha dovuto pazientare fino al 31′ per sorprendere le maglie avversarie: Gervinho, lanciato in verticale, si è fatto chiudere in scivolata da Gastaldello e sulla respinta da posizione defilata ha colpito un palo a porta vuota.
OKAKA E GASTALDELLO, CHE OCCASIONI – L’ivoriano si è acceso e a cavallo dei due tempi ha spaventato per altre due volte Romero con un sinistro in diagonale di poco a lato e poi con un destro a giro sul secondo palo che il portiere argentino ha deviato in angolo. La Samp non è stata a guardare e, dopo una conclusione da fuori di Obiang bloccata da De Sanctis, ha preso coraggio. Ha guadagnato due punizioni dalla trequarti che solo per un pizzico di imprecisione di Okaka e Gastaldello, splendidamente smarcati davanti alla porta dal sinistro vellutato di Gab
biadini, non è riuscita a tramutare in gol.
ROMERO SALVA SU FLORENZI – La Roma ha ringraziato e nel finale, complice l’innesto di Pjanic al posto di Ljajic e l’avanzamento in attacco di Florenzi, ha sfiorato il colpaccio: su un cross dalla destra di Torosidis il centrocampista si è avventato di testa a colpo sicuro ma sulla sua strada ha trovato un prodigioso Romero che con un colpo di reni gli ha impedito di diventare il match-winner. La Roma, per la prima volta in stagione, resta così a bocca asciutta. L’imperativo ora è rifarsi contro il Cesena nel turno infrasettimanale.