Vincent Candela, alla Roma dal 1997 al 2005, protagonista del 3° scudetto giallorosso, ha rilasciato un’intervista nella quale si schiera fermamente dalla parte di Ashley Cole. “Mi sembra ci sia troppa attenzione sull’argomento” – ha dichiarato l’ex terzino sinistro francese – “Io non trovo che la situazione sia disastrosa come la dipingono. Cole è un campione, non preoccupatevi. Lo ha dimostrato dovunque, non vedo perché non dovrebbe riuscirci in giallorosso. Cole si porta dietro il marchio del 7-1 con il Bayern. Ma vorrei vedere contro Robben tanti terzini per i quali si grida al miracolo. E senza nessuno che si prendesse la briga di raddoppiare da quella parte”.
Poi un commento sull’allenatore: “Garcia deve pensare per i suoi giocatori, parlare con loro, spingerli a dare il 200%. A questo serve un tecnico bravo, non a spiegarti come si fa una diagonale. Garcia ci sa fare. Io me ne intendo di allenatori, ne ho avuti di eccellenti. Posso assicurare che quelli bravi pensano più velocemente di qualsiasi giocatore, persino di Totti che è il più intelligente del campionato».
Poi un commento anche su Francesco Totti, suo compagno di squadra nel 2001 ed unico reduce di quella Roma vittoriosa: “Non mi aspettavo un Totti che a 38 anni avesse ancora tutta questa voglia di giocare. Ma è con questo spirito che si arriva ai risultati, allo scudetto. Con lo spirito e con un allenatore come Garcia che è in grado di comprenderlo. Malumori ce n’erano anche ai miei tempi, il calcio non è mai cambiato. Neppure i calciatori. Non conta quello che succede a bordo campo, conta come si ricomincia il giorno dopo”.
Fonte: Corriere dello Sport