(R. Maida) – L’attacco parte spontaneo. E’ chiaramente studiato per togliere tensione alla Roma. Rudi Garcia liquida velocemente la storia dello strip-club («Stupidaggini. Se vai in giro con la tuta della squadra non vuoi nascondere niente»), esclude un aumento del coefficiente di nervosismo dello spogliatoio («Il gruppo è unito e arrabbiato dopo Mosca: devo tenere a freno i giocatori durante gli allenamenti. Questa cosa mi piace tantissimo») e si scaglia invece a sorpresa, senza che gli venga chiesto, contro la Juventus: «In Europa tre squadre hanno fatto più punti di noi. Real Madrid, Bayern e Chelsea». Non ha dimenticato nulla tanto che, qualche minuto dopo, precisa: «Non ho citato la classifica del campionato italiano perché la Juventus è tre punti davanti a noi ma sappiamo tutti come li ha ottenuti». Ricomincia il duello, anche sul piano mediatico, all’inizio del weekend di serie A.
OTTIMISMO. Guardando al futuro prossimo, e alla partita contro l’Inter, spiega: «I risultati dicono che stiamo bene. Abbiamo fatto 4 punti in meno dello scorso anno quando avevamo ottenuto dieci vittorie nelle prime partite, un fatto un po’ eccezionale. Se mi chiedete di essere contento in caso di vittoria, lo sono sempre. Anche se giochiamo male. Ma nel lungo periodo io credo che ci sia più possibilità di vincere qualcosa giocando un buon calcio». All’Olimpico è successo spesso: sei vittorie su sei in campionato con 14 gol fatti e 0 subiti. Da qui a Natale, tre volte su quattro la Roma giocherà in casa: «L’Olimpico è il nostro giardino ma il merito è dei nostri meravigliosi tifosi, che frequentano uno stadio scomodo in cui la partita si vede da lontano ma fanno sempre sentire il loro appoggio. Anche contro l’Inter saremo in dodici e questo ci rende più forti».
RIENTRI. Torna Maicon e torna anche Yanga-Mbiwa, che ha recuperato velocemente dal suo problema muscolare. «Mi viene da ridere – riflette Garcia – perché finalmente in allenamento siamo in 24. Speriamo che sia sempre così. E’ importante poter scegliere». Soprattutto a centrocampo e in attacco, dove niente è scontato:«Posso ruotare gli uomini a seconda della formazione che ritengo migliore in un determinato momento».
DIFESA. Il resto dell’analisi è un elogio a singoli. A cominciare da Gervinho, che sembra in difficoltà: «Ha giocato male a Mosca ma vi ricordo che nel 75 per cento dei nostri gol c’è lui». Poi Strootman: «Non è al cento per cento ma ha bisogno di partite per arrivarci. E’ un giocatore che ci ha chiesto mezza Europa, qualcosa significa». Infine Ljajic: «Non è ancora al livello di Hazard ma è sulla strada giusta. Corre tantissimo e ha grande disponibilità per la squadra. E può fare meglio».