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ATALANTA Colantuono: “Con la Roma sarà difficile: vanno aggrediti con raziocinio. Garcia è bravo e intelligente”

Stefano Colantuono
Stefano Colantuono

Stefano Colantuono è davanti a tutti. Lo dice la storia, la sua storia alla guida della squadra atalantina. Ci sono una serie di record che appartengono al mister nerazzurro, alcuni sono incredibili come le sei vittorie consecutive ottenute nella passata stagione. L’ultimo è stato conquistato con la panchina di Sassuolo, due settimane fa a Reggio Emilia: tra serie A e serie B, Colantuono ha guidato l’Atalanta ben 247 volte in campionato superando Mondonico e diventando il più presente della storia sulla panchina bergamasca. “Sono numeri importanti –racconta Stefano Colantuono– e ripensando al mio percorso con l’Atalanta devo ammettere che ci sono state partite da urlo, molto soddisfacenti e che hanno regalato grandi emozioni. Di quei punti ce ne sono tanti strappati su campi difficili, penso alla vittoria di Napoli di due stagioni fa o ancora quella del mio primo anno in serie A contro la Roma. Ci sono successi arrivati in momenti cruciali, altri pesanti perché sono stati decisivi per il raggiungimento dell’obiettivo. Non dimentichiamo la vittoria di Catanzaro nel primo anno di serie B che ha regalato la promozione aritmetica con tante giornate di anticipo: mi piace guardare avanti e pensare ai prossimi obiettivi ma è bello ripensare a quanto fatto”.

Tra i numeri di Stefano Colantuono ce n’è uno che colpisce parecchio: le vittorie sono 99, ne manca solo una per fare cifra tonda. Ripensando alle gare chiuse senza i tre punti, quale potrebbe essere la vittoria mancata da mangiarsi le mani? “Ce ne sono tante –sorride il tecnico nerazzurro– e se penso ad esempio alla gara di questa stagione contro la Fiorentina devo dire che meritavamo molto, molto di più. Senza andare troppo lontano, mi torna in mente Atalanta–Torino 1-5: quella partita, se la rigiochiamo tante volte, non finisce mai nello stesso modo e sono convinto che si poteva ottenere bottino pieno. Un’altra incredibile è quella di Piacenza, avanti 2-0 perdemmo per 3-2: il calcio è imprevedibile e bello anche per questo”.

C’è solo un dato, negativo, che il mister potrebbe provare a ribaltare: il saldo tra gol fatti e gol subiti. Con 183 reti realizzate e 215 subite, l’impresa è ardua ma il timoniere di Anzio non si tira di certo indietro. “Sinceramente credo che uno score simile sia abbastanza normale per una realtà come l’Atalanta, è difficile pensare di poter mantenere il saldo positivo quando si giocano certi tipi di campionati ma cercare di avvicinarsi al pareggio è una bella sfida. Vediamo cosa si può fare da qui in avanti, avendo come obiettivo la salvezza diventa durissima: ci riesce chi gioca altri tipi di campionati”.

Tornando all’attualità, a Bergamo c’è la Roma. Al Comunale arrivano i giallorossi di Garcia, seconda forza del campionato con una rosa ampia e un gran numero di campioni. Mancherà Francesco Totti, sicuramente un vantaggio per l’Atalanta ma non abbastanza per pensare che tutto sia semplice. “L’assenza di un campione come Totti è una buona notizia per noi, ma credo che la formazione giallorossa sia cresciuta molto negli ultimi mesi. Insieme alla Juventus sono la squadra più forte del campionato. Noi cercheremo di affrontarli con le armi che in casa ci hanno visto sempre protagonisti, contro la Roma a Bergamo abbiamo fatto sempre buone partite in questi anni e ci riproveremo”.

Il dilemma è questo: contenerli o cercare di aggredirli: “La partita è complicata –spiega Colantuono– perché la Roma ha imparato ad abbassarsi per poi ripartire molto velocemente. Vanno aggrediti, ma con raziocinio, mantenendo equilibrio e cercando di sbagliare il meno possibile. Non si può fare una gara di attesa, se ragionano e possono fare il loro gioco diventa durissima. Credo che in panchina ci sia un mister come Garcia che è molto bravo e molto intelligente, ha dato un’identità precisa al gruppo, ma durante le partite è bravo a variare approccio e tattica. Ripeto, sarà una gara molto difficile e complicata, ma dobbiamo cercare di essere l’Atalanta che tante volte a Bergamo i nostri tifosi hanno potuto vedere”.

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Fonte: atalanta.it

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