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CONFERENZA STAMPA Garcia: “Domani avremo il destino nelle nostre mani. Faremo di tutto per vincere”. De Sanctis: “Sono pienamente recuperato”

Rudi Garcia in conferenza stampa Cska Mosca-Roma
Rudi Garcia in conferenza stampa Cska Mosca-Roma

Alla vigilia della sfida fondamentale contro il Cska Mosca, il tecnico della Roma, Rudi Garcia, parlerà in conferenza stampa direttamente dalla capitale russa alle ore 15.30 italiane (17.30 locali). Al suo fianco ci sarà il portiere Morgan De Sanctis. Queste le loro dichiarazioni:

Dopo la sconfitta contro il Bayern tutti vedevano un’altra Roma, non quella di Garcia. 

“La Roma è sempre stata la stessa. C’è un po’ di riflessione su alcune gare, esistono squadre in Europa molto più forti di noi. Siamo concentrati sulla partita di domani e non sulle quattro partite già giocate. Domani insieme al Cska avremo il nostro destino nelle nostre mani. Il nostro vantaggio sarà il risultato dell’andata. Faremo di tutto per vincere, anche se sappiamo che sarà difficile”.

Nell’arco di queste quattro partite, qual è la cosa che si rimprovera di più? Cosa è cambiato psicologicamente?

“Quando c’è stato il sorteggio, nessuno pensava che dopo quattro gare fosse possibile per la Roma di superare il girone dopo la quinta giornata. Vuol dire che abbiamo fatto il nostro e dobbiamo continuare a farlo”.

Da un paio di mesi la Roma non si esprime nel migliore dei modi in trasferta…

“Non è perché abbiamo vinto all’andata che non arriviamo con umiltà. Sappiamo che sarà un’altra gara. L’ambizione non cambia, anche se con un pareggio il destino potrà essre nelle nostre mani. Non giocheremo per un pareggio, ma per vincere, che sia in casa o in trasferta. Poi fare un bilancio sulle trasferte quando si è giocato a Manchester, Monaco e Napoli è riduttivo, bisogna guardare tutto il risultato dice che la Roma è davanti in campionato e si può qualificare in Champions. Non abbiamo fatto tutto perfetto, ma abbastanza bene per essere in corsa”.

Domanda per De Sanctis: Vista da dietro questa emergenza difensiva, è più una molla per compattarvi o crea difficoltà?

“Considerando questi primi mesi, non siamo stati fortunati. Questa è una difficoltà oggettiva. Mi ricollego con quanto detto dal mister, ritengo che questa prima parte della stagione della Roma sia ottima”.

Domanda per De Sanctis: Prima della sosta c’è stata una gestione per i tuoi problemi fisici. Ora come stai? Ti senti in grado di poter affrontare il doppio impegno?

“Dopo l’infortunio ho impiegato un po’ di tempo per rimettermi a posto, col mister abbiamo fatto un discorso durante la prima sosta, che chiariva questa situazione. Per giocare ogni tre giorni bisogna essere al 200%, nell’ultimo ciclo di partite ero solo al 100%, il mister ha la facoltà di scegliere le partite in cui tenermi fuori. Ora sono passati quasi due mesi dal mio infortunio e sono pienamente recuperato”.

Il risultato del Cska a Manchester è per lei eccezionale o normale?

“Se riprendete le mie dichiarazioni dopo la prima partita, ho detto subito che il Cska è una squadra forte. Non mi sono sbagiato”.

Domanda per De Sanctis: Il freddo potrà essere per te un’insidia?

“E’ un elemento da considerare. Nella mia carreira ho spesso giocato in condizioni estreme. Il ruolo del portiere è quello più delicato, c’è poco movimento e le estremità mani e piedi si raffreddano. Ci sono dei sistemi che possono rallentare questo raffreddamento. Noi ci siamo predisposti che questo freddo possa essere tecnicamente combattuto. E’ chiaro che dobbiamo essere pronti con la testa nel capire le condizioni del terreno di gioco.  Il freddo c’è anche per loro, loro conoscono questo campo in queste condizioni, cercheremo di approfittare dell’oretta che faremo ora per capire come sarà meglio comportarsi”.

Maicon non c’è. E’ successo qualcosa?

“Non è pronto per giocare domani. Non si è mai allenato con la squadra. Avevo previsto di portare tutti quelli che avevano almeno una chance di giocare, anche Torosidis aveva il suo biglietto. Ieri quando abbiamo fatto l’allenamento abbiamo valutato entrambi, ma nessuno dei due era pronto per giocare una partita come quella di domani”.

Come può influire giocare a porte chiuse? 

“Giocare a porte chiuse accade per fortuna quasi mai. Una partita senza tifosi non è vero calcio. Mi auguro che voi (riferito ai giornalisti, ndr) in modo contrario al solito ascoltiate tutti i discorsi in campo. Sono uno che non vuole una squadra muta, i giocatori si devono parlare e vedrete che le informazioni corrono tanto tra i giocatori”.

Redazione GazzettaGiallorossa.it

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