(G. Piacentini) – La differenza non la fa il prezzo. Almeno non per Ashley Cole e Manuel Iturbe, il meno costoso (insieme a Keita) e il più caro investimento del mercato romanista. E se per il terzino si è ripetuta, senza successo, l’operazione a costo zero fatta dodici fa con Maicon, per l’argentino la Roma ha staccato, commissioni comprese, un assegno di circa 28 milioni di euro. Quello che doveva essere il crack del mercato, e che indirettamente aveva portato alle dimissioni di Antonio Conte dalla Juventus, non sta rendendo come ci si aspettava. Eppure Iturbe era partito alla grande: un gol e due assist nei 26’ giocati contro il Cska, prima di infortunarsi; gol anche al rientro in campionato, contro la Juventus, prima di fermarsi di nuovo. Il suo ultimo segmento di stagione, però, è da dimenticare: dal Bayern Monaco fino a Bergamo ha infilato una serie di prestazioni deludenti. Garcia lo ha «giustificato» dando la colpa agli stop fisici, ma la sensazione è che debba ancora lavorare per integrarsi nel sistema di gioco romanista.
Ashley Cole, invece, non ha avuto problemi di salute e la cosa è ancora più preoccupante. La figuraccia rimediata a Bergamo è solo l’ultima. Se il prodotto non cambia sia che si giochi contro Robben sia contro Raimondi, significa che probabilmente Cole non è in 4 punti della Roma e Cska nella classifica di Champions 2 punti del Manchester City, ultimo del girone -12 temperatura percepita prevista per la partita 12 punti del Bayern Monaco, già qualificato Cole, la delusione gratis Iturbe, quella strapagata L’inglese fa flop, la punta da 28 milioni è nel tunnel Problemi irrisolti Iturbe, a segno con Cska e Juve, ha avuto guai fisici. Cole a gennaio forse in Usa grado di ritornare quello capace di vincere tutto con Arsenal e Chelsea. A gennaio potrebbe andare negli Stati Uniti, dove chiudere degnamente una carriera di altissimo profilo.