(G. Piacentini) La delusione per la mancata vittoria è tanta. Tra i più scossi, a fine gara, sicuramente Francesco Totti. «È stato come prendere un cazzotto da Tyson – le parole del capitano – sarebbe stato perfetto qualificarci con un mio gol. Essere una grande squadra significa fare la partita, vincerla e saperla gestire in un milione di modi. Purtroppo non ci siamo riusciti e abbiamo subito un gol a 20 secondi dalla fine, quando pensavamo che la gara fosse finita. Una grande squadra deve gestire meglio quella situazione. Le vere occasioni da gol, però, le abbiamo avute noi. Ora dobbiamo vincere col City, davanti al nostro pubblico che ci aiuterà, e continuare il nostro cammino in campionato». Alessandro Florenzi non riesce a gioire per la sua prestazione. «È una grande beffa per noi, ma ce lo siamo quasi meritato perché nel secondo tempo ci siamo messi tutti dietro. Ci dispiace perché prendere gol a pochi secondi dalla fine fa male. Il City? La Roma del primo tempo può batterlo, quella del secondo no».
Non è meno rammaricato Rudi Garcia, che aveva assaporato l’opportunità di una qualificazione anticipata. «Un pareggio in trasferta non è mai male, ma questo ci dà un particolare rimpianto. Nulla è perduto, avrei firmato per giocarmi la qualificazione all’ultimo turno, tutti avevano detto che eravamo ospiti in questo gruppo, invece ce la giocheremo ed è un’opportunità fantastica per noi. Nel calcio se non chiudi le partite, puoi prendere gol. È stata una punizione, mancavano pochissimi secondi e avremmo conquistato i tre punti: saremmo stati più avanti nel girone, ora invece dobbiamo vincere l’ultima».
Letteralmente furioso, invece, Morgan De Sanctis. «Non può esistere che prendiamo gol a dieci secondi dalla fine, quando la palla ce l’abbiamo noi. Il gol non è colpa mia, non voglio essere tirato in mezzo a queste situazioni: ho tre giocatori davanti a me. Peccato perché avremmo meritato di vincere, ci suderemo la qualificazione fino all’ultimo minuto dell’ultima partita».