(G. Piacentini) – Alla fine il più sollevato per la prestazione di ieri sera era proprio Rudi Garcia. Il sorriso che aveva al termine del 3-0 contro il Torino valeva più di molte parole. «Io però sono sempre stato sereno – le parole del tecnico – lo avevo già detto: ho fiducia nei miei ragazzi, abbiamo vinto attraverso il nostro gioco. I giocatori hanno mostrato di avere entusiasmo e fame, sapevo che una sola partita non poteva cambiare il nostro valore. L’importante è che tutti siano convinti che è la strada giusta e l’abbiamo dimostrato ». In molti, però, dopo l’1-7 col Bayern Monaco gli avevano chiesto un atteggiamento tattico più prudente. «Avevo anche pensato di cambiare e di passare al rombo, lo avevamo preparato ma poi ho fatto un’altra scelta. Per fortuna ho calciatori intelligenti che possono adattarsi a più moduli. E lo possono fare non solo in una partita». La Roma, insomma, c’è e continuerà a giocarsi le proprie possibilità in campionato e in Champions. «Noi abbiamo dimostrato sul campo che la Roma è sempre presente, ci siamo anche noi, siamo secondi in campionato a 3 punti dalla Juve e secondi in Champions dove possiamo passare il girone, è ancora tutto aperto per noi. È questo quello che conta. I tifosi romanisti sono fantastici, l’hanno dimostrato con il Bayern Monaco e col Torino che sono sempre dietro la squadra, contenti e felici, lo dico sempre ai giocatori che dobbiamo impegnarci per dare felicità ai tifosi».
Una piccola macchia nella bella vittoria di ieri sera è arrivata dalla reazione di Totti alla sostituzione: il capitano, ammonito e quindi squalificato per la gara del 22 a Bergamo contro l’Atalanta, al momento del cambio ha avuto un gesto di stizza e ha tirato dritto verso gli spogliatoi, senza fermarsi in panchina. Garcia getta acqua sul fuoco. «Non voglio che il mio migliore giocatore si infortuni perché lo scorso anno quando si è fatto male abbiamo passato un brutto momento. Lo avremo al massimo della forma quando tornerà, non con l’Atalanta perché è squalificato». Episodio chiuso? «Ci ho parlato negli spogliatoi e non ci sono problemi, era sereno: è un grande campione, di quelli che vogliono sempre rimanere in campo per segnare e giocare tutte le partite». Il momento più emozionante della serata è stato il rientro di Strootman. «Kevin è tornato un giocatore, ed è la cosa più importante. Sappiamo che non è al 100%, dopo un infortunio così lungo è sempre difficile. Abbiamo quindici giorni di tempo, speriamo che tornino i giocatori che abbiamo in infermeria ma i sostituti sono stati all’altezza. Ha segnato Torosidis, che si è comportato benissimo».