(Al.Cap.) – La «pazza idea» di James Pallotta. Il presidente della Roma, che qualche tempo fa aveva ipotizzato di far giocare la squadra al Colosseo, torna sull’argomento e corregge appena la rotta: «Il mio sogno non è necessariamente vedere un match nel Colosseo. Ma penso sia un’opportunità far svolgere partite tra le squadre top europee in posti quali il Circo Massimo allestito per quello scopo». A quel punto, l’Anfiteatro Flavio potrebbe comunque tornare utile: «Nel Colosseo magari si possono fare eventi più piccoli, pre e post partita, e si potrebbe trasmettere l’evento in tutto il mondo in pay per view». Naturalmente, Pallotta sa bene che non si tratta di una scelta semplice: «Dipende dal ministro della Cultura, se questo si potesse fare il nostro obiettivo sarebbe quello di destinare i proventi a una fondazione per restaurare le antichità di Roma». Di certo l’incontro con il sindaco Ignazio Marino pare chiudersi positivamente. Lo stesso sindaco, dopo il pranzo con Pallotta, chiede alla maggioranza di «votare la delibera sul nuovo stadio della Roma (a Tor di Valle, ndr) prima di quella sul registro delle unioni civili». E spiega, Marino: «Penso non possa suscitare nessun sospetto dato il mio impegno per i diritti civili, ma in una città che soffre drammaticamente per la carenza di lavoro avere la possibilità di avviare i lavori per lo stadio significa dare posti di lavoro a tremila persone».
Si dice favorevole anche la consigliera di Sel, Imma Battaglia: «Ho detto sì ma ho posto come condizione che nelle politiche di assunzione che verranno attivate per la costruzione dello stadio, delle infrastrutture come la Roma-Lido e dell’indotto sia data prioritá assoluta a tutti quei lavoratori, come ad esempio quelli della multiservizi, delle cooperative, delle municipalizzate della città, che stanno pagando sulla propria pelle il prezzo della crisi». Sulla tempistica delle delibere interviene anche l’assessore all’Urbanistica, Giovanni Caudo: «La Giunta ha fatto il suo lavoro nei 90 giorni previsti dalla legge. La democrazia e le sue istituzioni hanno un ruolo di rappresentanza ed è giusto che valutino con tutti i tempi necessari». La «pazza idea» di Pallotta pare comunque aver riscosso consensi anche nell’aula Giulio Cesare: «Lo spirito che anima il sogno di James Pallotta è sicuramente positivo, anche se è evidente che la proposta deve essere valutata approfonditamente dal Mibact. Perché immaginare di usare il Circo Massimo, come avvenuto negli ultimi anni per eventi musicali e politici, come un potenziale salvadanaio da spendere per la tutela del nostro patrimonio non è affatto un delitto».