(G. Piacentini) A Napoli dovrebbero partire entrambi dalla panchina, Mattia Destro e Manuel Iturbe. E se lo stato d’animo è simile, il percorso che li ha portati a sedersi al fianco di Garcia è differente. Destro viene dal suo quarto gol consecutivo da titolare, Iturbe da una prestazione sottotono.Tutti e due, alla fine della gara contro il Cesena, erano arrabbiati. L’ex del Siena, nonostante i gol, non avverte la fiducia e non ha fatto nulla per nasconderlo; l’ex del Verona sa che non sta rendendo secondo le sue potenzialità. Garcia ne ha parlato: «L’allenatore pensa alla squadra e il calciatore, lo so perché lo sono stato anch’io, pensa a se stesso. Nella mia testa Mattia non è sotto gli altri. Ci sono parametri di cui tenere conto: l’avversario, se giochiamo in casa o in trasferta, le esigenze tattiche. Schierare due centravanti o un attaccante che torna a prendere la palla non è lo stesso, così come se giocano Totti e Ljajic oppure Destro e Gervinho. Iturbe non è al 100%: una delle sue qualità è la velocità e io ho sempre la stessa opinione su di lui. Ha capito il nostro gioco, ma bisogna lavorare sul piano fisico, sapendo che per lui è più semplice esprimersi quando ha più spazio».