(V.Minutiello) – All’Allianz Arena la Roma subisce un’altra lezione di calcio dal maestro Pep, anche se molto meno severa rispetto a quella dell’andata. Il 2-0 non fa sicuramente male come il 7-1 dell’Olimpico, ma la differenza tra le due squadre è stata evidente anche a Monaco. Questa volta Garcia ha deciso saggiamente di coprirsi e di limitare i danni, e c’è riuscito, anche se la figura non è stata proprio eccezionale. La Roma ha subito molto meno, è vero, ma non ha mai tirato in porta, fino all’83’, quando Neuer si è dovuto svegliare e ha compiuto un doppio miracolo su Gervinho e Nainggolan. Anche dal punto di vista fisico la squadra ha mostrato di essere in affanno, sempre in ritardo rispetto agli avversari.
ROMA ANCORA SECONDA – Arriva così la quarta sconfitta in un mese (due contro il Bayern, Juve e Napoli). Questa sicuramente è quella che fa meno male. Il ko del City, a sorpresa, in casa con il Cska Mosca, lascia la Roma al secondo posto. La qualificazione è ancora nelle mani della truppa di Garcia. Con una vittoria in Russia basterebbe poi un pareggio all’Olimpico con il Manchester City per avere la certezza matematica del secondo posto. Anche due pareggi potrebbero bastare se il City non dovesse vincere alla prossima in casa con il Bayern (già qualificato matematicamente come primo). Insomma, le chance non mancano e questo può dare alla squadra la carica per ripartire.
ROMA IN DIFESA – Il ritmo è bassissimo all’inizio. Anche il Bayern non parte al massimo, ma sembra quasi voler gestire le energie cercando il momento giusto per affondare il colpo. I bavaresi prendono presto il possesso del campo e costringono la Roma nella sua metà campo. La squadra di Guardiola comincia a tessere la sua fitta trama di passaggi cercando l’imbucata giusta e quando perde palla va subito in pressing per riconquistarla, con dei meccanismi perfetti. I giallorossi però sono concentrati e concedono poco. Il muro giallorosso viene spaccato al 38′ da Ribery, che si fa trovare pronto al centro dell’area e deposita in rete dopo una discesa di Alaba sulla destra che fulmina Torosidis e Yanga-Mbiwa. Roma punita alla prima vera disattenzione. La squadra di Garcia si affaccia anche in attacco in un paio di occasioni, entrambe su lancio di Florenzi, ma prima Destro e poi Nainggolan sbagliano il primo controllo. Il problema è lo stesso dell’andata: la Roma non riesce quasi mai a tenere palla. Questa volta però, grazie all’atteggiamento meno sfrontato, riesce a limitare il Bayern.
BAYERN SUPERIORE –Nel secondo tempo Garcia lascia in panchina Holebas, uno dei più sofferenti, e lancia al suo posto Cole. La musica però non cambia. Il Bayern fa un possesso palla asfissiante che schiaccia la Roma da subito. Al 58′ Florenzi deve alzare bandiera bianca, dopo la distorsione subita nel primo tempo, e al suo posto entra Pjanic. I giallorossi continuano a difendere e cercano di restare in partita, ma al 65′ Goetze si infila tra Manolas e Yanga-Mbiwa e deposita in rete il cross di Lewandowski dalla sinistra. È un colpo pesante, che spegne anche le più timide speranze. Il Bayern ne approfitta e sfiora il 3-0 in un paio di occasioni. Garcia prova a dare una scossa inserendo Gervinho al posto di Iturbe al 73′, ma i padroni di casa non mollano un centimetro e non concedono nulla. L’unica vera occasione arriva all’83’, Neuer però vuole far vedere che c’è anche lui e nega il gol a Gervinho e poi a Nainggolan con due grandi interventi. Il Bayern è sazio e gestisce con tranquillità il risultato fino al 90′. Se il 7-1 dell’Olimpico ha lasciato dei segni ancora evidenti sull’autostima della truppa di Garcia, questa serata non è stata certo la miglior medicina. Il doppio confronto ha dimostrato che la sfida è ancora impari, ma almeno la Roma ha superato lo scoglio più grande in Champions senza subire ulteriori gravi danni, e soprattutto conservando il secondo posto in Champions. Non si può essere soddisfatti, ma si può chiudere il libro della Champions (come ama dire Garcia) guardando al futuro con fiducia e intanto ci si può proiettare in campionato. Il Bayern è un capitolo chiuso, finalmente.