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DASPO DI GRUPPO Avv. Contucci: “Messaggio scarsamente educativo. Applicando un provvedimento nel mese di Novembre si rende la legge retroattiva”

Tifosi Roma
Tifosi Roma

L’avvocato Lorenzo Contucci ha concesso un’intervista ad un’emittente radiofonica nella quale ha fatto chiarezza relativamente al daspo comminato a 26 tifosi giallorossi in occasione di Sassuolo-Roma, analizzando i nuovi provvedimenti stabiliti dal governo:

Ti sei fatto un’opinione sul daspo imposto ai 26 tifosi della Roma che, nel marzo scorso, sono stati identificati al Mapei Stadium in occasione della partita Sassuolo – Roma?

“Anche io ero presente a Sassuolo con mia figlia e mio nipote di 13 anni che si sono divertiti. Non c’è stato alcun cenno di tensione; il titolo della Gazzetta di Reggio che dice che si lanciavano fumogeni in realtà se si vedono le fotografie si vede che erano solamente fumogeni che coloravano la curva e non sono stati lanciati; lascia perplessi il fatto che questi provvedimenti arrivino a distanza di molti mesi. Non diciamo che accendere un fumogeno non è reato perché in effetti lo è, però a volte ci vuole anche un po’ di buon senso perché Sassuolo – Roma è stata una partita che sotto l’aspetto dell’ordine pubblico è scivolata via correttamente.

Non riusciamo a capire perché siano stati presi questi provvedimenti in una delle partite più tranquille se non la più tranquilla…

Questo è un provvedimento che secondo me lancia un messaggio scarsamente educativo. Premesso che il fatto di accendere un fumogeno non porta automaticamente alla sanzione del daspo perché il questore può decidere se applicarlo o no perché si basa sulla pericolosità di un soggetto. Il fatto che il questore decide di applicare il daspo, chi lo riceve e che magari ha acceso il fumogeno colorato per festeggiare la Roma all’ingresso in campo fa un ragionamento pensando “la prossima volta me lo merito” e in questo modo si innesca un meccanismo completamente sbagliato.

Si è un po’ accelerato nell’applicare il daspo di gruppo e quindi anche chi era vicino a colui che ha acceso un fumogeno è stato ritenuto responsabile?

“Sul daspo di gruppo è stata fatta una mala informazione perché gli stessi politici che lo hanno approvato lo hanno anche spiegato male alla stampa perché il daspo di gruppo è semplicemente un meccanismo che consente di dare 3 anni di diffida a chi è a capo di un gruppo che in quel momento provoca la violenza. A meno che i daspo in questo caso non siano per i fumogeni ma per uno striscione apparso in curva contro la lega calcio perché i fumogeni quel giorno sono stati accesi in modo sparso.”

La tempistica è un po’ strana perché l’accusa è avvenuta dopo mesi di distanza.

“Credo che in questo caso si sia deciso attraverso le direttive del ministero dell’interno. Non potendo ritenere possibile che indagini del genere si protraggano per 8 mesi, ritengo che il ministero dell’interno varando la legge modificativa sulla violenza negli stadi abbia dato istituzione alle questure di riesumare quei fascicoli dormienti come questo in cui il questore non aveva ravvisato pericolosità in questi gesti.”

La legge quindi è retroattiva e le autorità hanno facoltà di applicare la legge a fatti accaduti in passato?

“Il paradosso è infatti che applicando un provvedimento nel mese di Novembre, si applica la nuova legge anziché la precedente.”

Anche perché accendere un fumogeno è anche una cosa fantastica che rende colorato un settore ospiti anche agli occhi degli avversari, è il sale del calcio. Non capisco come si è arrivati a descrivere l’accensione di un fumogeno come un atto da punire.

“Si è arrivati in parte anche per colpa delle tifoserie per lancio di fumogeni quindi si è cercato di proibire preventivamente il possesso dei fumogeni. Qualche giudice ha iniziato comunque ad assolvere colui che non ha lanciato il fumogeno e tramite prove attraverso le telecamere si dimostra che non è stato lanciato.”

In questi si è inermi di fronte a queste decisioni o ci sono delle forme di difesa?

“Un provvedimento emesso dopo cosi tanto tempo ha dei profili da analizzare, bisogna leggere le carte, il provvedimento e vedere se ci sono dei punti da impugnare.”

Fonte: Elle Radio

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