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GAZZETTA DELLO SPORT Keita non si ferma. Dopo l’infortunio stavolta giocherà?

Keita
Keita

(C. Zucchelli) – Tolto Salih Uçan, che nei soli 4’ giocati non ha sbagliato niente, Seydou Keita è il gioca­tore con la percentuale più alta di passaggi riusciti a disposi­zione di Rudi Garcia. Dai il pal­lone a lui e lo metti in cassafor­te, come faceva il Barcellona di Guardiola nei (rari) momenti di difficoltà. È arrivato in sordi­na con la scomoda etichetta di calciatore finito che sceglie il poco competitivo campionato italiano per vivere gli ultimi mesi di carriera, è diventato il terzo capitano della squadra e il centrocampista a cui la Roma rinuncia sempre malvolentieri.

Le certezze – E non solo per­ché imposta tanto e bene, ma anche perché recupera parec­chi palloni, visto che, anche qui, è il centrocampista con la media più alta: 14,3 le palle re­cuperate, De Rossi è a 13,6, Nainggolan a 12,6 e Pjanic a 11,5. Il tutto con estrema cor­rettezza, visto che dei centro­campisti titolari è l’unico che in campionato non è mai stato ammonito. Questi dati della Lega fotografano bene quanto sia stato importante il suo ren­dimento nelle nove giornate in cui è stato impiegato e rendono così spiegabile l’ansia della Ro­ma che è stata costretta a la­sciarlo partire per gli impegni con la nazionale del Mali, di cui è capitano, anche se lo avrebbe volentieri tenuto a Trigoria.

Le paure – A quasi 35 anni, da compiere a gennaio, i muscoli sono usurati e vanno trattati con delicatezza: per questo il risentimento alla coscia destra con cui si è imbarcato per l’Afri­ca non fa dormire sonni tran­quilli a Garcia. Keita è partito con un protocollo in cui i medi­ci giallorossi spiegano la situa­zione e tutti sperano che sia sufficiente per non correre ri­schi. Il precedente, d’altronde, non è benaugurante: in occa­sione della precedente sosta, Keita era uscito al 30’ della par­tita con l’Etiopia ed era tornato con un’elongazione al polpac­cio. Aveva avvertito dolore già in allenamento, ma aveva deci­so di rischiare. La Roma non l’aveva presa bene ma, avendo imparato a conoscere la generosità del giocatore e il suo amore per la nazionale, non lo aveva rimproverato. Né pubbli­camente né privatamente.

I greci – Adesso Garcia tiene le dita incrociate e, già che c’è, lo fa anche per un altro giocatore che ha lasciato la Roma acciac­cato. Kostas Manolas è arrivato in Grecia con lo stesso infortu­nio di Keita, solo che alla coscia sinistra, e con lo stesso proto­collo. Anche in questo caso è stata raccomandata massima prudenza anche se la Grecia, dopo aver iniziato male le qua­lificazioni, difficilmente si pri­verà di uno dei suoi pilastri. Se starà bene a disposizione di Ranieri ci sarà anche Holebas, che contro il Torino è rimasto a riposo per un colpo al costato ricevuto contro il Bayern. I due difensori, e il loro collega Toro­sidis, hanno trovato ad atten­derli un c.t. di buon umore per essere diventato nonno di Or­lando. Dopo il lieto evento Ra­nieri ha brindato coi suoi collaboratori, la speranza di Garcia è che possa essere anche lui a brindare se Keita e Manolas do­vessero rientrare sani e… salvi dalle nazionali

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