(F. Balzani) – La chiamano “il canotto”, ma una volta che ti trovi al suo cospetto sembra di guardare una astronave. Così diversa dai nostri impianti da costringere giocatori, giornalisti e tifosi giallorossi (saranno quasi 4000 stasera) a sgranare gli occhi, a scattare foto. È questo lo stadio, o meglio la struttura, presa ad esempio dalla Roma per costruire il “suo” di impianto. Un modello durissimo da imitare. Intorno al “canotto” (chiamato così per i 2760 pneumatici che avvolgono lo stadio e cambiano colore a seconda che in casa giochi il Bayern o il Monaco 1860) c’è il più grande parcheggio coperto d’Europa. Si sale in ascensore, meno di 2 minuti. Dentro: negozi, musei, ristoranti, addirittura un asilo. Il tutto aperto al pubblico anche durante la settimana e senza le classiche limitazioni italiane. Stesso discorso per l’area stampa. Non esistono accrediti per assistere alle tante conferenze di Robben e compagni. Per non parlare della possibilità di avvicinare i giocatori (e che giocatori!) e assistere all’allenamento al fianco di Guardiola. Ce ne sono di spunti per Pallotta.