(C.Zucchelli) – La sostanza dice che in questo momento il sindaco Ignazio Marino ha cose più urgenti di cui occuparsi, visto che ieri in Consiglio gli hanno urlato di dimettersi. La forma dice che anche l’immagine ha la sua importanza e quindi lui e la sua (precaria) amministrazione non possono permettersi di scivolare (più) su bucce di banana. Per questo, pur non essendo una priorità della sua giunta, Marino, nel ribadire che non intende dimettersi, ha rassicurato non tanto i cittadini quanto piuttosto James Pallotta, ribadendo che la sua delicata situazione politica non influirà sulla costruzione del nuovo stadio.
MULTE SI, STADIO PURE – In Aula Giulio Cesare si parla di multe e divieti di sosta — fra urla e insulti —, ma si parla anche dell’impianto progettato a Tor di Valle: «Tra quelli che mi hanno scritto dopo aver letto le voci di presunte dimissioni, oltre a tanti cittadini, c’è stato anche il presidente della Roma Pallotta, preoccupato che un eventuale cambio di guida del Campidoglio potesse far naufragare il progetto. L’ho rassicurato — ha detto Marino — come ho rassicurato tutti i cittadini: per quanto mi riguarda non ci sono dimissioni né elezioni in vista. Andiamo avanti, in modo convinto e deciso». Intanto però si attende la data della delibera del Campidoglio attesa per fine mese (il voto in aula dovrebbe esserci il 27), e non tutti i consiglieri, anche quelli che daranno parere favorevole, sono effettivamente convinti della bontà e della pubblica utilità del progetto. In privato, tra le segrete (neanche poi tanto) stanze del Comune, il mantra è più o meno lo stesso: «Andiamo avanti, ormai ci abbiamo messo la faccia».
FACCIA A FACCIA – Quello che ce l’ha messa più di tutti è proprio Marino, costretto a precisare: «Ci siamo occupati dello stadio della Roma, per rassicurare la proprietà sulla nostra intenzione di procedere su un investimento privato di circa 1,5 miliardi di euro, che porterà infrastrutture pubbliche e 3000 posti di lavoro solo nella fase di costruzione». Le stesse rassicurazioni Marino le farà dal vivo allo stesso Pallotta, atteso a Roma per metà dicembre per la festa di Natale del club e la partita con il Manchester City. Ma quale sarà la situazione politica fra un mese nella capitale? Quesito che oggi non trova risposte certe.