(C. Zucchelli) – Castan che ha problemi più seri di cui occuparsi, Keita e Gervinho che andranno a giocare la Coppa d’Africa, Balzaretti che non vede la luce in fondo al tunnel. Ma, anche, il rientro a pieno regime di Strootman, quello di Maicon e la definitiva esplosione di Iturbe. Se da una parte la Roma si lecca le ferite per le assenze di lungo corso e il torneo africano («Vedrete che la finale sarà Costa d’Avorio-Mali » è la battuta che più di qualcuno ha fatto a Trigoria), dall’altra Garcia e i dirigenti cercano di guardare con ottimismo al futuro grazie alle aspettative che proprio Strootman, Maicon e Iturbe portano con sé.
NIENTE PAURA Il rientro dell’olandese è quello più atteso. I pochi minuti con il Torino, gli applausi dei tifosi e dei compagni, i messaggi ricevuti sui social network sono stati una carica di adrenalina importante. Proprio quello che serviva a Strootman, che in queste due settimane ha messo ancora più a punto la macchina: il peso è di nuovo perfetto (dopo l’infortunio aveva perso parecchia massa) e, anzi, è tirato a lucido, visto il lavoro di potenziamento fatto su tutti i muscoli. Dei contrasti non ha paura, si allena normalmente come se niente fosse, deve solo ritrovare la tenuta atletica, la potenza della gamba infortunata e il ritmo partita. Essere inserito nella lista Champions lo ha incoraggiato e gratificato, adesso spera di esordire contro il City il 10 dicembre. In campionato, invece, l’obiettivo è un posto da titolare il 6 contro il Sassuolo.
CARISMA E DUBBI Stabilire se quel giorno sarà nell’undici iniziale anche Maicon è impossibile. L’umore è ottimo (bastava vederlo ieri alle prese con i selfie e le linguacce durante la foto ufficiale), ma il ginocchio non va di pari passo con la mente: il brasiliano si divide tra palestra e fisioterapia, quando forza avverte ancora dolore, ma qualche (piccolo) segnale di ripresa sembra esserci. Un mese fa, la mattina di RomaBayern, si è fermato, la speranza (sua e di Garcia) è che possa rientrare in una di queste sette partite prima della sosta di Natale. Torosidis, costretto a giocare sempre, ha bisogno di riposarsi, ma è la squadra stessa ad aver bisogno di un giocatore dal carisma insostituibile.
RIVINCITA Non ha ancora lo stesso carisma, ma ha un talento altrettanto decisivo Juan Iturbe: l’acquisto più costoso della Roma americana si porta dietro la pressione di un cartellino così caro e una serie di problemi, muscolari e al ginocchio, che finora ne hanno frenato il rendimento. Quando è stato bene (Cska Mosca e Juventus) ha fatto la differenza, ma nelle ultime quattro partite di campionato ha giocato titolare soltanto una volta. La voglia di rivincita è tanta, ma è tanto anche quello che tutti si aspettano da lui. A partire già da domani.