(D. Stoppini) Non c’era distonia, tra il volto e le parole di Walter Sabatini. Perché quel «siamo moderatamente preoccupati» espresso alla tv di casa, era la traduzione letterale di una faccia scura, di un periodo no per la Roma tutta, forse il peggiore dell’era Garcia.
E allora il d.s. cerca fisicamente i microfoni di Roma tv per certificare che sì, il 7-1 con il Bayern è rimasto nella testa dei giocatori. «Non possiamo pensare che una partita come quella non lasci strascichi — ha detto —. Dobbiamo lavorare per ricreare un’idea di noi stessi e ci riusciremo, perché c’è sintonia tra squadra e allenatore. È un momento delicato, dobbiamo dare qualcosa in più e fare le nostre riflessioni». La maggiore, forse, sul perché la squadra è scesa in campo con (almeno) 15 minuti di ritardo rispetto al Napoli:«Abbiamo fatto un primo tempo insufficiente, molto insufficiente. Siamo sorpresi del nostro atteggiamento ma ci può stare, mi rincuorano i primi venti minuti del secondo tempo nei quali si è vista in campo una Roma autorevole. Ora dobbiamo correggerci e ripartire al più presto». Anche perché mercoledì c’è il Bayern: il peggiore degli incubi, per dimenticare il peggiore dei momenti.