(A.Pugliese) – Tra calci alle borse e bottigliette che volavano via, si sono sprecate anche le pacche sulle spalle. Tutte su quelle di Kevin Strootman, protagonista in negativo dell’avvio dell’azione che ha portato al pari in extremis del Cska Mosca. L’olandese a fine partita era visibilmente rammaricato, dispiaciuto. Qualcuno dice anche quasi con le lacrime agli occhi, anche se pensare a Strootman che piange fa un po’ effetto. Di certo, la «lavatrice» giallorossa non lo sognava così il suo esordio in Champions League.
Ed è anche per questo che mentre molti giocatori hanno sfogato la propria rabbia (il più «agguerrito» è apparso Manolas, che ha fatto saltare in aria un po’ tutto quello che gli capitava a tiro) riparlando di quell’ultima azione, più di qualcuno è andato a rincuorare proprio Kevin. Tra questi anche Francesco Totti, anche avvalendosi dell’aiuto di Pjanic in veste di traduttore. Il capitano, infatti, voleva che il messaggio arrivasse ancora più in profondità e non fosse un semplice «dai, non ti preoccupare, succede a tutti».
No, doveva essere un messaggio molto più profondo, umano, comprensivo. Di quelli che rincuorano il cuore, ma rinfrancano anche l’animo. Perché le pacche sulle spalle contano, ma le parole scaldano.