(C.Zucchelli) – Lui, cioè Francesco Totti, dice che fare l’allenatore, in futuro, non è poi un’ipotesi così remota. Gli altri, cioè tifosi e addetti ai lavori si dividono tra la malinconia («Ma davvero un giorno smetterà di giocare?») e lo stupore. Perché un Totti in panchina, magari in giacca e cravatta che dà indicazioni ai limiti dell’area tecnica o in panchina in tuta, tipo Zdenek Zeman, con lo sguardo assorto nel vuoto, non se lo immagina quasi nessuno.
RISCHIO – D’altronde, come ha detto Giacomo Losi, «non è detto che un grande calciatore diventi un grande allenatore» e allora in molti si chiedono se valga davvero la pena rischiare. «Ma ve lo immaginate – si chiedeva Massimo in una radio – Totti criticato perché la squadra non corre, perché perde 3 partite di fila o perché, peggio ancora, perde un derby? Ma chi glielo fa fare…». Già, chi glielo fa fare? «Forse –spiega Paolo su Facebook – ha talmente tanto amore per il calcio e per la Roma che piuttosto che lasciarla preferisce comandarla e guidarla in un altro modo». In panchina e non dietro una scrivania. Sembra quasi impossibile, visto il suo carattere: «Bonaccione com’è, se lo magnano in mezzora», il pensiero di Alessia T. Rincara la dose Marco C.: «Farebbe giocare tutta la rosa per non fare un torto a nessuno, meglio vice presidente», mentre Alessio M. dice che sarebbe «troppo tifoso. Si avvelenerebbe il sangue ancora di più» e, citazione di Giada V., «sarebbe sempre deferito o squalificato».
LE ECCEZIONI – Il no, tra social network e radio, è quasi unanime: in pochissimi credono all’idea di Totti allenatore, ancora meno sperano che accada. «Già è stato difficile con Conti e Voeller – ricorda FlaviaP. –, non vedo perché ripetere l’esperienza». Le voci fuori dal coro sono quelle di Fabio S.«Francesco Totti può farequalsiasi cosa» e Valerio D.:«Ma lui può ricalcare le orme di Guardiola, due grandissimi esperti di calcio che mettono il loro valore al servizio di altri».
SI’ AI BAMBINI – Magari, per molti, Totti potrebbe mettere il suo talento al servizio dei bambini: se c’è una cosa in cui quasi tutti i romanisti concordano è l’importanza dei messaggi che il capitano giallorosso potrebbe trasmettere ai più piccoli. «Il calcio come divertimento – dice Gabriele F. – sarebbe la cosa più bella che potrebbe insegnare». Per Ubaldo Righetti, un ex calciatore che non ha scelto la via della panchina dopo il calcio giocato, «Francesco ha sempre detto che ama i bambini e io lo vorrei alla Roma nella sua completezza, come semplice tecnico sarei perplesso», mentre per Emidio Oddi «potrebbe farlo tranquillamente, anche se ci vuole un po’ di cattiveria». Per pensarci c’è ancora tempo: sicuri un paio d’anni, forse anche tre. Anche se, come dice Luigi G., «ha ragione lo scrittore: Totti è un’eterna promessa». In realtà è stato lo stesso Francesco, e non Arbasino, a definirsi così, ma quel che conta, in fondo, è il concetto.