(F. Velluzzi) – La grandezza di Francesco Totti si percepisce nel back stage. Prima che il Capitano entri in Sala Buzzati è un’autentica processione di foto, autografi, dediche, strette di mano, cose più autentiche degli ossessionanti selfie. C’è anche un ragazzo che gli chiede «saluta Marika al telefonino ». E lui «ciao Marika. Il mio problema è che non dico mai di no, sono troppo buono io», racconta il Capitano che quando entra strappa un lungo applauso. E qui capisci che il premio Facchetti è un doveroso riconoscimento a 20 anni di storia.
PALLONE D’ORO «La sua è una carriera irripetibile. Meriterebbe un Pallone d’oro alla carriera, è tra i primi cinque italiani di tutti i tempi (parole condivise anche dal presidente del Verona Maurizio Setti)», fa notare Walter Sabatini, l’uomo che ha costruito la fortissima Roma di oggi. Chi lo voleva ieri, invece, è l’a.d. del Milan Adriano Galliani che non lo ha mai nascosto, non lo ha mai negato e lo ha ribadito ieri: «Totti è stata una nostra passione. Ma non tutte le passioni… da ragazzo abbiamo provato a portarlo al Milan. Ma l’amore per Roma e la Roma è stato più forte di tutto e di tutti. E posso dire che ha fatto bene ».
INTERISTA Il direttore generale dell’Inter, Fassone, in rappresentanza della società protagonista della settimana, fa i complimenti a Totti: «Io non ho mai cercato di prenderlo nei club in cui sono stato, ma l’ho sempre ammirato quando me lo sono trovato di fronte. All’Inter ha fatto male, spero non ne faccia ancora. Non c’è persona che meritasse il premio Facchetti più di lui».
JUVENTINO La parte juventina è meno tenera: a rappresentare il club campione d’Italia c’è l’ad Beppe Marotta che non dimentica le parole del Capitano giallorosso dopo Juve-Roma (3-2): «E’ un grandissimo avversario, uno spot positivo per il calcio italiano e merita questo premio. Ma certe parole non le accetteremo mai. Non ho condiviso le sue esternazioni e lo dico in diretta a lui».
IL RIVALE A ristabilire le cose pensa quello che dovrebbe il più acceso rivale, il presidente della Lazio Claudio Lotito: «Totti ci purga ancora? Mi sto attrezzando, sto comprando delle farmacie. Scherzo. E’ un grande campione e tra noi c’è sempre stato un rispetto reciproco. Porta un sorriso e una ventata di fiducia. E’ un grande personaggio come il nostro Klose, che fa bene al calcio». Lo conferma il suo tecnico mondiale Marcello Lippi che sul palco lo abbraccia come un padre confermando: «Prima del Mondiale tedesco andai a trovarlo in ospedale per convincerlo a giocare. Spero continui fino ai 40 anni».