(D. Stoppini) Un pareggio che definire una beffa è un eufemismo. “Un punto a Mosca non sarebbe un risultato negativo”, aveva detto alla vigilia Rudi Garcia. E invece il tiro cross a 19″ dalla fine di Berezutski manda all’aria i piani della Roma, che aveva in tasca tre punti forse decisivi in chiave qualificazione. Era stato Totti, al 43′ del primo tempo, con una punizione bomba a mandare avanti la Roma, dopo un primo tempo in cui le due squadre avevano pensato più a studiarsi che ad affondare, di fronte ai -12 gradi come temperatura percepita.
TOTTI-GOL — Primo tempo in cui De Sanctis al 12′ fa venire i brividi a Garcia rinviando male con i piedi e costringendo Manolas a un mezzo miracolo per salvare su Doumbia. Al 18′ è Dzagoev a provarci, ma il destro dal limite è fuori. Il primo tiro verso la porta russa della Roma è di Nainggolan: alto. La Roma comincia a prendere campo, al 36′ la prima grande occasione firmata Florenzi, che riceve un assist da Totti e prova il destro sul secondo palo invece di servire il liberissimo Ljajic. Tre minuti più tardi è De Sanctis a salvare tutto con un grande intervento su Doumbia. Poi la punizione gol di Totti e al 46′ un destro da fuori di Florenzi che costringe in angolo Akinfeev.
LJAJIC, CHE SPRECO — Nella ripresa il Cska prende campo alla ricerca del pareggio. Ma le occasioni più grandi sono ancora targate Roma. La migliore capita sui piedi di Nainggolan, che al 15′ dopo uno slalom gigante calcia fuori solo davanti al portiere avversario il gol del 2-0. La Roma arretra, ma praticamente non corre mai seri pericoli, al di là di qualche mischia. Anzi, al 34′ è Ljajic a fallire il raddoppio su imbeccata di Iturbe. Sembra finita, il Cska pare non averne più. Poi Iturbe e soprattutto Strootman non gestiscono bene l’ultimo pallone del match, il Cska riparte, Berezutski mette dentro un pallone che non tocca nessuno e inganna De Sanctis. Uno a uno, fischio finale e beffa per la Roma. A questo punto diventa decisiva l’ultima partita all’Olimpico contro il Manchester City.