(U. Trani) Sul Golfo per lo scudetto e in Baviera per l’onore: senza fare calcoli e tabelle, gli obiettivi sono chiari in partenza. Prima di volare a Napoli, Garcia ha indicato il percorso al suo gruppo. L’anticipo del San Paolo, senza tifosi al seguito e con lo stadio comunque presidiato dalle forze dell’ordine, serve per la classifica. La priorità va, e non solo cronologicamente, alla sfida di oggi pomeriggio. Ancora di più dopo l’aggancio alla Juve di mercoledì: la Roma può mettere ulteriore pressione ai campioni d’Italia che, nervosi e insicuri dopo la sconfitta contro il Genoa a Marassi, alle 18 scenderanno in campo al Castellani contro l’Empoli. C’è tempo, insomma, per pensare al riscatto contro il Bayern, dopo il 7 a 1 umiliante dell’Olimpico. I giallorossi, riconquistata la vetta nella notte meno propizia, devono approfittare della situazione che sembra improvvisamente cambiata. Adesso sono mentalmente più pronti dei rivali che cominciano a interrogarsi sul lavoro di Allegri e a rimpiangere il carattere di Conte.
CONTI APERTI Garcia, per la verità, guarda sempre al presente più che al futuro. Di conseguenza è dunque normale che per ora pensi soprattutto al Napoli. Per lui, però, le 2 grandi sfide in 4 giorni hanno comunque lo stesso retrogusto. Due sconfitte contro Benitez nelle due visite al San Paolo l’anno scorso, lo schiaffo, per usare proprio la definizione del francese, di Guardiola lo scorso 21 ottobre. Il tecnico di Nemours vuole rifarsi contro i due spagnoli. Prendendo punti qui dove ancora non ne ha mai presi (senza aver nemmeno mai segnato) e giocando alla pari mercoledì all’Allianz Arena dopo la lezione ricevuta nel terzo match di Champions.
PRECEDENTI DIVERSI La Roma, nel 2014, è già caduta al San Paolo due volte. Due gare differenti tra loro. La prima, nella semifinale di ritorno di Coppa Italia e dopo il successo per 3 a 2 nella partita d’andata, Garcia si presentò con l’assetto spregiudicato per portarsi in fretta a casa la qualificazione. Così il 12 febbraio scorso, nel 4-3-3, schierò davanti Ljajic, Destro e Gervinho, con Bastos fluidificante. Pesarono più gli errori degli attaccanti che le scelte iniziali. Finì 3 a 0, con Strootman espulso da Rocchi (sempre lui). Il 9 marzo l’atteggiamento opposto: nel 4-2-3-1, nessun centravanti di ruolo, ma Gervinho prima punta, con Bastos e Florenzi sulle fasce e Pjanic trequartista. E Romagnoli fluidificante sinistro. I giallorossi, con 6 punti in più dei partenopei in classifica (e con la gara contro il Parma da recuperare), si arresero anche nello scontro diretto per la Champions: 1 a 0 (ancora Rocchi a dirigere…) con gol di Callejon nel finale. Il risultato negativo non incise a fine torneo, mentre pesò di più il grave infortunio a Strootman che ancora deve tornare in campo.
UN’ALTRA MAXI ROTAZIONE Garcia modificherà ancora la formazione di partenza contro il Napoli che ha 7 punti di ritardo, ma non perde da 6 gare. Il turnover è obbligato: Astori si è fatto male contro il Cesena e, con i difensori contati (a casa pure Castan e Maicon), Yanga-Mbiwa torna titolare. Come De Sanctis e Nainggolan. E, probabilmente, anche Holebas, Florenzi e Totti che si gioca il posto come sempre con Destro. Rispetto a mercoledì sera, sarebbero 6 novità.
Il ballottaggio è a centrocampo tra Pjanic e Keita. De Rossi è indispensabile perché pronto a scalare dietro se Manolas chiedesse il cambio in corsa. Equilibrio nel sistema di gioco e velocità con Gervinho che insegue il gol dalla prima di campionato contro la difesa di Benitez che ha già incassato 12 reti, il triplo della Roma.