(M. Ferretti) – L’ultimo dato (in ordine di tempo, per carità) affiancato al suo nome è legato al gol realizzato a Mosca e, quindi, al numero di Paesi che ha purgato indossando in trasferta la maglia giallo e rossa: 10. In cima c’è la Spagna, 5 reti, poi Belgio, 3, Svizzera e Slovacchia con 2 e un gol ciascuno Danimarca, Francia, Germania, Inghilterra, Romania e appunto Russia. Francesco Totti non la smette mai di far gol, e il suo bottino complessivo dopo la bastonata su punizione al Cska è salito a quota 294 gol (719 partite). Tanta roba. E in arrivo c’è l’Inter.
PERLE E AIUTINI Tra il capitano della Roma e la squadra nerazzurra è una sfida infinita. Basti pensare che Francesco ha affrontato i milanesi 34 volte in campionato, lo stesso numero di confronti con la Lazio (e il Parma), la prima addirittura il 23 aprile del 1994, Inter-Roma 2-2. In tema di gol, va detto che Totti ha segnato finora 11 reti all’Inter, la prima il 2 maggio del 1999 (Roma-Inter 4-5) e che ad Handanovic, il portiere di Roberto Mancini, ne ha rifilati 7 in 5 partite di campionato, più uno in Coppa Italia, considerando anche la parentesi dello sloveno all’Udinese. In più, proprio all’Inter il capitano ha segnato alcuni dei suoi gol più belli, tipo quello del 2-3 a Julio Cesar nel 2005 oppure quello a Toldo (Roma-Inter 3-3, marzo 2010), suo centesimo centro in serie A. Una sfida infinita, si diceva. Carica anche di polemiche: gli aiutini, Javier Rosetti ricordate? E di sfide nella sfida. Totti, ad esempio, ha affrontato Mancini allenatore già 13 volte (4 vittorie 5 pareggi e 4 sconfitte). C’è un dato, legato all’Inter, che fa storcere la bocca al capitano: la squadra nerazzurra è quella (insieme con la Juventus) contro la quale ha perso più volte, 13. A trentotto anni suonati, Totti continua a suon di prestazioni – a essere uno dei punti fermi della squadra di Rudi Garcia, e la prova di Mosca lo sta a confermare. Ecco perché appare impensabile che il francese non lo confermi domenica sera. In questo momento un po’ controverso, a Trigoria c’è bisogno di tutti, ma soprattutto c’è bisogno di Totti. Anche se ancora un po’ intronato per il cazzotto alla Tyson beccato martedì sera. Si accettano smentite, se ci sono.