(E. Menghi) – La prossima standing ovation dell’Olimpico è rimandata. Per ridare il bentornato a Castan bisognerà aspettare più del previsto: di sicuro non sarà sufficiente la sosta, Bergamo è troppo vicina per lui. Solo se supererà un test sotto sforzo su un particolare macchinario potrà ottenere il fatidico ok dei medici e, a partire da quel momento, spingerà per rientrare. Niente Atalanta, allora, e niente Cska Mosca, poi si vedrà. A Trigoria preferiscono ragionare per gradi, attendere il verdetto del controllo che farà al Campus Bio-Medico e lasciare al brasiliano il tempo di ritrovare condizione e sicurezza.
Le stesse cose che mancano a Strootman per tornare il campione di prima. Il sorrisone sfoggiato all’uscita dallo stadio era sincero come le sue parole: «Il ginocchio tutto ok. Ma sono stanchissimo». Erano passati due secondi dall’83’ quando Kevin ha rimesso piede in campo, ci è rimasto fino al 93’ e si è intrattenuto per la corsa di festa sotto la Sud, eppure si sentiva stanco. Strootman si era messo in testa di tornare il 10 novembre, la squadra gli ha dato una mano spegnendo la partita, ma c’è ancora molto lavoro da fare. Il nuovo obiettivo è Roma-Sassuolo del 6 dicembre, per quel giorno Kevin vuole poter essere scelto dal primo minuto.
Il ginocchio di Maicon resta sotto osservazione, gli unici certi di tornare dopo la sosta sono Florenzi, Astori e Holebas, rimasto a Roma a curarsi con la benedizione di Ranieri. Manolas è partito per la Grecia con Torosidis e le sue condizioni saranno valutate dallo staff della Nazionale. Stesso discorso per Keita, il maggior indiziato per fare subito ritorno a Trigoria: a Monaco aveva accusato i crampi allo stesso flessore affaticato dopo il Torino. I medici giallorossi gli avevano dato l’ok per giocare, adesso sperano che quelli del Mali lo fermino. Sono in tutto 10 (più il baby Calabresi) i romanisti per cui Garcia si preoccuperà a distanza e 8 gli infortunati rimasti nel quartier generale. Meglio incrociare le dita.