(E. Menghi) – Si è gustato la vittoria della sua Roma dalla tribuna e non è stata l’unica cosa dolce della giornata di Pallotta, che dopo aver svuotato l’agenda istituzionale si è concesso un pranzo in un ristorante-cioccolateria nel cuore di San Lorenzo, con il suo braccio destro Alex Zecca. «Se vinceremo lo scudetto? Speriamo. Prima pensiamo a battere il Torino», aveva detto a pancia piena. Detto, fatto. Un piccolo impegno di «lavoro» gli è toccato all’intervallo, quando è sceso in campo per premiare i giocatori reduci della Coppa Italia 1964, a 50 anni di distanza da quello che fu il primo successo della storia del club giallorosso nella competizione nazionale. Giacomo Losi ha guidato il gruppetto di ex (è stato lui il più applaudito), composto da Cudicini, Ginulfi, De Sisti, Sormani e Manfredini.
Il presidente americano ha premiato i protagonisti, si è fatto immortalare con loro in una fotografia di gruppo, poi via in tribuna per un secondo tempo meno bello forse, ma comunque all’altezza. Era quello che voleva vedere Pallotta, la giusta reazione nel momento più delicato. Prima del match ha salutato la squadra che non aveva ancora fatto in tempo ad incontrare, perché a Trigoria non si è proprio affacciato. Una stretta di mano particolare c’è stata con Strootman, un in bocca al lupo per il ritorno. Oggi «Jim» riparte per gli States, il prossimo volo per la capitale dovrebbe prenderlo prima di Roma-Manchester.