(J.Manfredi) – L’onore è salvo. Dopo l’umiliazione dell’andata, la Roma evita un altro cappotto a Monaco, perdendo “solo” per 2-0 con il Bayern. Nella serata di una sconfitta annunciata, i giallorossi trovano comunque un motivo per sorridere: la clamorosa vittoria del CSKA a Manchester con il City li lascia ancora al 2° posto, con la possibilità di giocarsi la qualificazione agli ottavi di Champions nelle prossime due decisive partite.
UNA SCONFITTA NETTA MA NON TRAUMATICA – Rimaneggiata per i tanti infortuni, e non al massimo della forma, la Roma ha fatto quel che ha potuto all’Allianz Arena. Ha cercato di resistere più a lungo possibile agli assalti degli avversari e, una volta andata sotto, è stata brava, al contrario di quanto accaduto due settimane fa, a non perdere equilibri e trebisonda. Il 2-0 non tragga in inganno. Non c’è stata mai partita. Basti pensare che il primo (doppio) intervento Neuer lo ha dovuto effettuare all’84’. Ma la Roma, paradossalmente, torna a casa rinfrancata. Il divario con i migliori d’Europa, dopotutto, non è così abissale. Col tempo si può lavorare per provare a ridurlo.
UNA ROMA PIU’ EQUILIBRATA – Dopo la dura lezione dell’andata e il pesante ko di Napoli, Garcia ha deciso di ridare corsa ed equilibrio alla squadra sacrificando contemporaneamente Pjanic, Totti e Gervinho. Ha così composto un centrocampo muscolare con Keita, De Rossi e Nainggolan, supportandolo con un tornante di rientro, Florenzi, schierato in attacco assieme a Destro e Iturbe. Dietro, recuperato in extremis Torosidis, ha di nuovo preferito Holebas a Cole. In porta, infine, ha messo Skorupski al posto di De Sanctis con l’obiettivo di rilanciare velocemente l’azione senza fraseggi pericolosi (l’ex portiere del Napoli non può calciare forte poiché ha un piccolo risentimento muscolare al gluteo destro). Guardiola, perso all’ultimo minuto Robben per una gastroenterite, ha deciso di risparmiare, a sorpresa, anche Muller inserendo al suo posto Rafinha. In attacco, invece, ha rilanciato dal 1’ Ribery.
ROMA SOLIDA PER MEZZ’ORA – La Roma, finché le energie l’hanno sorretta, ha contenuto con ordine gli attacchi di un Bayern meno arrembante di quello ammirato all’Olimpico. Ha tenuto strette le linee e ha raddoppiato con puntualità gli attaccanti rivali. Ai bavaresi, così, per mezz’ora non è rimasto che tentare di impensierire Skorupski con conclusioni da fuori (di Gotze, Lahm e Alaba) che, però, hanno trovato pronto il portiere polacco.
RIBERY SPEGNE LE SPERANZE – Alla prima disattenzione, però, la formazione giallorossa è stata immediatamente punita: al 38’ Ribery ha lanciato nello spazio Alaba ed è andato a riprendersi in mezzo all’area il pallone di ritorno mandandolo a baciare il palo alla sinistra di Skorupski. La Roma non si è disunita ma è anche vero che non è riuscita più a ripartire.
IL BAYERN DOMINA, GOTZE SEGNA IL 2-0 – Il Bayern nel secondo tempo ha continuato a far girar palla e i giallorossi, incapaci di mettere in moto Iturbe e Destro, hanno finito quasi per rassegnarsi, cercando esclusivamente di limitare i danni. Obiettivo riuscito visto che gli uomini di Guardiola sono andati a bersaglio solo in un’altra occasione, al 64’, con un bel tocco morbido di Gotze su cross dalla sinistra di Lewandowski. Il Bayern non si è accontentato e ha sfiorato il tris con Lahm, Lewandowski, Ribery, il subentrato Shaqiri ed Alaba.
GERVINHO E NAINGGOLAN SFIORANO IL 2-1 – Solo nel finale, grazie all’innesto di Gervinho, la Roma finalmente ha provocato un sussulto nei cuori dei 3000 tifosi saliti all’Allianz Arena. Cole, inserito in avvio di ripresa al posto di Holebas, ha smarcato in area di tacco l’ivoriano che dopo un dribbling stretto ha calciato addosso a Neuer; sulla respinta è arrivato in corsa Nainggolan a cui il portierone tedesco, con un balzo prodigioso, ha negato la gioia del gol. La Roma tenga bene in mente questa immagine per ritrovare il morale per ripartire in coppa e in campionato. Dopotutto nulla è perduto.