(L. Valdiserri) – Cosa funziona: Ljajic; aver tenuto a riposo Totti per mercoledì; la risposta della squadra a una situazione quasi disperata; essere ancora in corsa per tutti gli obiettivi; segnali di netta ripresa atletica. Cosa non funziona: la fragilità difensiva anche all’Olimpico; la sindrome del retropassaggio a De Sanctis; l’abulia di Destro, notata da parecchi compagni; il turnover fatto contemporaneamente in tutti i reparti; l’idea di aver sprecato un’occasione quasi unica di accorciare sulla Juventus. Rudi Garcia è al centro di tutte le decisioni romaniste e, perciò, tocca chiaramente a lui gestire i pro e i contro per vivere al meglio la volata da qui a fine anno: mercoledì il Manchester City, in un vero e proprio spareggio per andare negli ottavi di Champions League; a Marassi contro il Genoa, domenica prossima, nella partita della seconda contro la terza del campionato; il Milan all’Olimpico, il 20 dicembre, prima della sosta natalizia. L’impressione è che la gara contro il Sassuolo, al di là della difesa delle scelte fatte, abbia segnato una linea netta tra titolari e non: Keita è davanti a De Rossi, Ljajic davanti a Iturbe, Cholevas davanti a Cole, Destro dietro a tutti. Da qui al 20 dicembre, a meno di infortuni o squalifiche, ci sarà poco spazio per le rotazioni. La formazione anti-City per mercoledì? De Sanctis; Maicon, Manolas, Yanga Mbiwa, Cholevas; Pjanic, Keita, Nainggolan; Ljajic, Totti, Gervinho. Florenzi il primo cambio, utile per tutte le evenienze. È una gara da «dentro o fuori» in classifica, ma anche per il bilancio. Tra qualificazione ed eliminazione ballano 12/15 milioni. Una cifra che determinerà anche il mercato di riparazione.