(B. Tucci) Per comprendere quanto sia importante da un punto di vista psicologico la vittoria della Roma sull’Inter bisogna tener presente due particolari. Il primo nasce addirittura a Mosca, quando la squadra di Garcia è stata raggiunta dal Cska da un gol evitabilissimo segnato ad una manciata di secondi dalla fine della partita. Badate bene: quel gol subìto potrebbe addirittura essere determinante se i giallorossi non dovessero battere mercoledì prossimo il Manchester City all’Olimpico.
Il secondo, è il risultato che la Juve ha ottenuto nel derby cinque secondi prima del fischio finale. Scendere in campo sapendo di essere a sei punti dalla capolista può condizionare un incontro, in specie se l’avversaria si chiama Inter, capovolta come un calzino da Roberto Mancini. Invece, la Roma ha saputo gestire il match: con calma, con razionalità, ma pure con quella grinta indispensabile in incontri del genere.
Chiuso il capitolo con i nerazzurri, bisogna subito guardare al futuro: sabato prossimo scende all’Olimpico il Sassuolo e quattro giorni più tardi, ecco il Manchester per ottenere il passaporto per gli ottavi di Champions. Giorni decisivi, dunque, perché se la Roma dovesse vincere sarebbe pronta a tornare sul mercato per tamponare le falle in difesa. Toccherebbe a Sabatini, quindi.