(L. Valdiserri) ROMA – In Champions League resta solo la Juventus e chissà se in prospettiva scudetto per la Roma sarà meglio dedicarsi solo al campionato o se l’Europa League, il giovedì, sarà un peso. Di sicuro, oltre alla delusione per l’eliminazione, che non fa mai bene, c’è un danno di 10/12 milioni nelle casse del club.
Uno-due e addio Champions
a Roma non è stata più brava del Manchester City, che era senza Yaya Touré, Aguero e Kompany, che aveva Dzeko e David Silva non al top ma che ha vinto lo stesso 2-0. E non è stata nemmeno più fortunata: il bel tiro da fuori area di Nasri, al 60’, ha baciato il palo e si è insaccato; il colpo di testa di Manolas, che dieci minuti dopo poteva riaprire la partita, si è stampato sul montante ed è tornato in campo. Il gol finale di Zabaleta, con la Roma tutta in avanti, ha solo dato veste definitiva al risultato e confermato una statistica pesante per Garcia: due gol subiti nelle ultime tre gare casalinghe, contro Inter, Sassuolo e City.
Strategia sbagliata
Non è stata una bella partita, non poteva esserlo per la tensione che portava con sé. La Roma l’ha affrontata con una squadra molto offensiva, ma non è riuscita a fare completamente il suo gioco. Non è stata una serata positiva né per Totti né per Pjanic, Gervinho si è spento dopo un bel primo tempo, Garcia ha sostituito Ljajic (uno dei migliori) con Iturbe ancora molto deludente. Serviva il top, la Roma non l’ha trovato. Sarebbe molto ingiusto, però, criticare i giallorossi per questa eliminazione.
Attenuanti
Era un girone difficilissimo e, alla fine, la forza e l’esperienza del City sono state decisive. Manca ancora parecchi gradini per essere una squadra vincente in Champions, ma i primi passi sono stati fatti. Avrà la città la pazienza di aspettare?