(A. Pugliese) Oltre 15 mesi dopo, in barba a qualsiasi principio di semplificazione. Se la burocrazia italiana è camaleontica, quella federale fa paura. Così succede che Rudi Garcia (e Bompard, il suo vice) venga deferito ora per un comportamento «illegittimo» in Livorno-Roma del 25 agosto 2013. La prima partita della scorsa stagione, la vicenda è l’utilizzo dei telefonini tra panchina (Garcia) e tribuna (Bompard, con Beccaccioli).
Il comunicato della Federcalcio recita: «Il Procuratore Federale, espletata l’attività di indagine ed atteso il parere della Fifa, ha deferito al Tribunale Federale Nazionale Rudi Garcia e Frederic Bompard “per aver utilizzato tra loro sistemi elettronici di comunicazione, nello specifico un cellulare, durante Livorno-Roma del 25 agosto 2013”». Deferita anche la Roma per responsabilità oggettiva.
«Ci hanno voluto pensare bene, potevano aspettare ancora — commenta ironicamente il d.g. giallorosso Mauro Baldissoni — Garcia ha già spiegato che in Francia era solito farlo, noi abbiamo chiesto spiegazioni ad Aia, Figc, Lega e Procura Federale, senza avere mai risposta. Ci sono state poi comminate multe per oltre 100mila euro, ma in Champions nessuna sanzione. È una norma su cui non c’è uniformità, un deferimento pittoresco».
DIFESA OK Pittoresco, invece, Garcia non lo è mai. Anzi, e anche ieri non ha mancato di ripetere come Juventus-Roma per lui non sia mai esistita. E guai a parlargli di difesa imballata e di quei 9 gol presi rispetto ai tre (dopo 13 gare) della scorsa stagione: «Potrei rispondere dicendo che ne abbiamo presi solo 6 in 12 partite, nonostante i tanti infortuni ed una retroguardia tutta nuova. Per me è fantastica: prende pochi gol, è la seconda miglior difesa del torneo. E non dico altro…». Già. In cuor suo, del resto, quel Juve-Roma quasi non esiste.