(M.Cecchini / F.Grimaldi) – Non c’è spazio per una terza ipotesi: qualcuno mente. Schiaffi e sputi, sentenza e querele. Rudi Garciacontro «il coordinatore degli steward» del Genoa, così come da sentenza del giudice sportivo, che ha fermato per 2 turni l’allenatore della Roma. Questo ciò che si legge nel verbale di Giampaolo Tosel, riportando la testimonianza in questione, riguardo al parapiglia avvenuto dopo la tumultuosa uscita dal campo di domenica, tra Strootman colpito da una bottigliata al fianco e Holebas che alzava il dito medio verso la tribuna (e per lui 1 turno di squalifica). «Mentre… tiravo fuori il tunnel di protezione dell’ingresso spogliatoi, venivo aggredito da Garcia, il quale strattonandomi provava a tirarmi uno schiaffo verso il viso, che schivavo senza essere colpito. Subito dopo Garcia veniva allontanato. Contemporaneamente un signore con addosso la tuta della Roma a me ignoto strattonava me e un mio collaboratore, poi colpendomi con uno sputo all’altezza del viso ». Non basta: Tosel ha fermato anche Perotti per 4 turni: 3 per il calcio rifilato a Holebas colto dalla prova tv e 1 per il giallo preso in diffida.
SPUTI E RIFIUTI Ma il vero caso riguarda la Roma. A raccogliere le testimonianze sono stati i collaboratori della Procura, che si sono attivati per individuare il colpevole dello sputo, chiedendo alla Roma «di esibire le tessere di riconoscimento, ma tale richiesta veniva respinta per ordine del d.g. Baldissoni. La rilevanza disciplinare di tali comportamenti non necessita di ulteriori considerazioni ».
APPELLO & SOSPENSIVA Parole forti, per un sentenza che i giallorossi contesteranno nell’appello di venerdì davanti al Tribunale federale nazionale presieduto da Gerardo Mastrandrea, così come farà il Genoa per Perotti. Gli atti sono già stati richiesti con procedura d’urgenza e il ricorso partirà tra oggi e domani, ma in sovrappiù si parlerà anche di Holebas, visto che a Trigoria fanno notare che per in un caso analogo del 2010 Chivu ricevette solo un’ammenda. Il cuore però è la vicenda legata a Garcia. Alla Roma dicono: si può condannare per una testimonianza di non tesserati? Dalla Procura fanno sapere: che la Roma non ha voluto collaborare; che gli steward sono «incaricati di pubblico servizio» e quindi la loro testimonianza equivale quasi a quella di pubblico ufficiale; che in passato si è arrivati a sanzioni per casi analoghi senza che questo creasse clamore. Detto questo, però, anche nell’ambiente del Viminale si sottolinea come a volte gli steward abbiano atteggiamenti troppo da tifosi. Sul fronte genoano bocche cucite, così come dalla società «4 Any Jobs», che procura gli steward. Ipotesi? Al momento è possibile che il Tfn conceda una sospensiva per approfondire.
GARCIA SI DIFENDE Garcia ieri ha parlato alla squadra dicendo: «Voi pensate a giocare, se questa cosa andrà avanti io sporgerò querela». In tv invece Baldissoni ha spiegato: «Siamo molto sorpresi, ma non è la prima volta che la giustizia sportiva ci spiazza. C’è stato un fitto lancio di oggetti verso i nostri giocatori, che non sono potuti rientrare, rischiando per la loro incolumità. Ci si è rivolti agli inservienti, ma non sono stati in grado di proteggerci e non hanno ampliato il corridoio protetto (e questo avrebbe fatto arrabbiare Garcia, ndr). Il Genoa è stato sanzionato con 30.000 euro per il lancio di oggetti, senza fare riferimenti alla mancata incolumità, mentre noi ne abbiamo presi 20.000 per non aver concesso i cartellini. Se vengono richiesti dalla procura siamo lieti di collaborare, ma se la richiesta arriva dagli steward evidentemente riteniamo di non farlo. Siamo noi vittime di aggressione. Garcia non ha mai colpito nessuno e vuole denunciare lo steward, anche la società valuterà il da farsi. Lo steward non è un tesserato e allora basta riferire fatti inventati per far sanzionare qualcuno». Il finale è al veleno. «Accanimento? C’è una sensazione spiacevole, già accusata l’anno scorso. Abbiamo scelto la collaborazione, ma se dovremo difenderci con la clava saremo pronti a farlo». Si salvi chi può.