(C.Zucchelli) – Diciotto formazioni diverse, diciotto modi per dire Roma, in campionato come in Champions League. Un po’ per scelta e un po’ per necessità, Rudi Garcia fin da agosto è stato costretto a mandare in campo uomini sempre diversi tra loro e anche se i risultati gli hanno dato quasi del tutto ragione — secondo posto in campionato e in piena corsa per il passaggio del turno in Champions — è innegabile come la Roma abbia pagato l’enorme mole di infortuni che si è abbattuta su Trigoria e, al tempo stesso, sia riuscita a tamponare l’emergenza grazie all’abbondanza della rosa allestita in estate.
I RIENTRI Magari Garcia starà già facendo gli scongiuri, ma nel giorno in cui Castan si opera e Balzaretti continua a coltivare la speranza di tornare a giocare, la Roma per essere (quasi) al completo aspetta i recuperi di YangaMbiwa e Torosidis e il rientro a pieno ritmo di Strootman. Se l’olandese vuole un posto da titolare contro il Sassuolo (e in quel caso sarebbe sicuramente la diciannovesima formazione diversa) e il francese si allena a parte ma è disponibile, come contro l’Inter, almeno per la panchina, il vice Maicon fa fisioterapia e proverà a rientrare per la sfida al City, altrimenti appuntamento al campionato per la partita di Marassi contro il Genoa.
FONDAMENTALE Il brasiliano, che ha saltato le due sfide contro il Bayern e quella di Mosca in Coppa, non vuole mancare all’appuntamento più importante contro la sua ex squadra. D’altronde, che per la Roma il suo recupero sia preziosissimo lo dice la prestazione contro l’Inter, soprattutto nel primo tempo, e lo dicono anche i numeri: nei 740’ che ha giocato sono arrivati 21 gol fatti e 7 subiti, mentre negli 880’ senza di lui dati quasi dimezzati (12 reti segnate) o raddoppiati (14 gol presi). Quando attacca, il gioco della Roma passa molto spesso dai suoi piedi e dalla sua corsa — per informazioni chiedere a Dodò — e quando difende, pur con qualche sbavatura, riesce a dare sicurezza ad un reparto che, in queste 18 partite, è stato quello costretto a cambiare più spesso e che, a parte i 45’ di Empoli, ha fatto sempre a meno di uno dei suoi leader, Castan.
QUATTRO MOSCHETTIERI Il reparto dove Garcia ha avuto meno scelta è stato invece il centrocampo. Non è un caso, infatti, che il calciatore più presente sia stato Nainggolan (1444’). Dietro di lui Manolas (1386’) e poi un altro centrocampista, Pjanic, con 1275’. Tolti De Sanctis (1260’) e Gervinho (1196’), ecco gli altri due centrocampisti, Keita (1101’) e De Rossi, 999’. Adesso, grazie a Strootman, magari potranno riposare, ma il ritorno a pieno regime dell’olandese — benedetto da tutti nella Roma, da Garcia a Pallotta — toglierà ancora più spazio ai giovani Paredes e Uçan, così come il recupero di Borriello, fin qui mai utilizzato, potrebbe toglierlo a Sanabria. Su di loro, soprattutto in estate, tante aspettative. Ma i numeri (41’ in 3, 38’ dei quali giocati da Paredes), certificano come, emergenza o meno, nella Roma camaleontica di questi primi tre mesi Garcia ne abbia fatto serenamente a meno.