(S. Boldrini) – La benedizione del ministro delle Finanze: nella nazione che ha inventato il capitalismo, gli auguri di George Osborne, potentissimo Cancelliere dello Scacchiere britannico, hanno dato lustro alla giornata vissuta ieri dal Manchester City. A 48 ore dalla sfida dell’Olimpico, la Roma è apparsa ancora lontana. L’8 dicembre 2014 è stato il grande giorno dell’inaugurazione dell’accademia, realizzata in 6 anni e dal costo che, in mancanza di dati ufficiali, oscilla tra i 150 e 200 milioni di sterline. È la nuova casa del Manchester City, dove si alleneranno gomito a gomito prima squadra, calcio femminile e giovanili. Un gioiello con 16 campi all’aperto, che ha impressionato Osborne e ha ricevuto gli elogi, come ha raccontato Zabaleta, di Lionel Messi.
TESTA ALLA PARTITA Da oggi, però, solo Roma. Pellegrini si è fatto una ragione delle assenze di Yaya Touré e di Aguero. L’argentino dovrebbe sostenere oggi l’esame della risonanza ma gnetica. Agli amici, formula in voga anche Oltremanica, avrebbe confidato di temere uno stop di un mese, forse due. Il legamento interessato del ginocchio sinistro potrebbe essere il collaterale e non il crociato anteriore. Kompany e Silva dovrebbero essere a disposizione. Quanto all’umore, ci ha pensato Samir Nasri a scuotere la truppa: «Se giochiamo come sappiamo fare, vinciamo. Siamo superiori alla Roma, abbiamo più qualità. La cosa importante è non farsi condizionare dalla pressione. Se però dovessimo uscire dalla Champions, non sarà colpa dell’allenatore. In campo vanno i giocatori». Poi, per completare l’opera, Nasri ha spedito un messaggio alla società: «Non so se resterò. Se verranno da me e mi diranno di fare i bagagli, ok. Andrò a giocare da un’altra parte». Quando si dice una vigilia tranquilla