(M. Cecchini) – Questa è una storia triste, in cui il calcio c’entra solo per fare da cassa di risonanza. Tamara Pisnoli, 31 anni, ex moglie di Daniele De Rossi (con cui ha una figlia, Gaia), già salita alla ribalta nel 2008 per l’omicidio del padre Massimo ad opera della malavita, è tra le 8 persone arrestate per usura, estorsione, rapina e lesioni. La donna è accusata di essere stata la mandante – in- sieme a due fratelli pregiudicati – del sequestro di un imprenditore operante nel fotovoltaico, avvenuto il 17 luglio 2013. I due avrebbero prestato 100 mila euro alla vittima con interessi usurari. L’imprenditore – dimesso con 30 giorni di prognosi per fratture al naso, tagli e contusioni – aveva già pagato, in 6 mesi, 343mila euro, ma da lui se ne pretendevano altri 86 mila. La Pisnoli, a sua volta, avrebbe acquistato dalla vittima una licenza per 80 mila euro e poi, non più interessata, ne avrebbe chiesto indietro 150 mila. Teatro del sequestro, l’abitazione della donna.
Nell’ordinanza in cui ha disposto i domiciliari, il gip Guglielmi scrive come la Pisnoli, «sfruttata da amici e amanti», gestisca «la sua ricchezza appoggiandosi ad ambienti criminali», e mostrando «indole violenta». Una delle minacce della Pisnoli sarebbe stata questa: «Sai quanto ce metto a fa ammazza’ ‘na persona? Basta che metto 10 mila euro in mano a un albanese». Secondo il gip, l’aggressione sarebbe stata «sicuramente decisa» dalla donna, «dimostrando piena adesione anche alle feroci modalità». Esiti calcistici. A Trigoria ieri in tanti erano scossi. Comprensibile. Occorrerà tempo perché le ferite emotive di De Rossi, rimasto ovviamente legato a Tamara, guariscano davvero.